Gruppi a difesa dell'orso nei boschi sopra Terlago
Gli animalisti «sorvegliano» le trappole
Una trentina di persone, armati di fischietti ed altri dissuasori acustici nei boschi sopra Terlago. Tutti in campo per far sì che gli orsi che si trovano nella zona della valle dei Laghi se ne stiano alla larga dalle «trappole a tubo» come quella che è stata piazzata dai forestali della Provincia per tentare di catturare KJ2 ma nella quale invece, nella notte tra giovedì e venerdì è finito un altro esemplare, che è stato poi radiocollarato e liberato dagli stessi forestali. Un episodio, questo, che ha riacceso la rabbia degli animalisti che si sono subito organizzati.
Entrando in azione, come detto, con uno schieramento di oltre una trentina di persone, che dall'alba di ieri, ha raggiunto i boschi sopra Terlago alla caccia delle trappole a tubo, che sono state presidiate fino a sera con fischietti ed altri oggetti rumorosi in grado - questo almeno l'auspicio degli animalisti - di tenere lontano gli orsi. Sulla pagina Facebook del gruppo Daniza's Resistance, si legge come i promotori dell'iniziativa si siano organizzati in quattro squadre di otto persone che si sono occupate di presidiare la zona. E promettono di farlo anche nei prossimi fine settimana, per proteggere gli orsi dalle trappole a tubo, che definiscono «strumenti di coercizione e di morte».
L'iniziativa ha ricevuto il supporto dell'associazione animalisti italiani, onlus abruzzese da tempo impegnata nella tutela dell'orso marsicano. Il suo presidente, Walter Caporale, ha spiegato di voler al più presto raggiungere il Trentino per ottenere un incontro con il presidente della Provincia Ugo Rossi: «Non solo come associazione abbiamo appoggiato l'iniziativa di Terlago, diffondendo la voce in rete. Di più: già domani (oggi, ndr) mi metterò in contatto con il presidente della Provincia per chiedergli un incontro che spero di poter avere con lui in settimana. Le nostre non sono critiche per partito preso ma a ragion veduta. Da anni qui in Abruzzo conviviamo pacificamente con quarantaquattro orsi marsicani che non hanno mai causato problemi ed anzi sono amatissimi dalla popolazione. Credo che questa campagna contro l'orso che è stata lanciata in Trentino abbia qualcosa di sospetto. Non credo si possa iniziare a chiedere la possibilità di cattura e addirittura di abbattimento di animali protetti sono dopo qualche caso di incontro con l'uomo. Il nostro timore è che questi episodi siano ora utilizzati come pretesto per scagliarsi contro un animale prezioso e che va protetto. Sarà nostra cura capire se per il progetto orso la Provincia percepisce fondi e bloccarne subito l'erogazione, visto come stanno le cose».