Scoperta una discarica abusiva in pieno parco dello Stelvio
Una discarica abusiva in pieno Parco Nazionale dello Stelvio è stata individuata e sequestrata nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico
Una discarica abusiva in pieno Parco Nazionale dello Stelvio è stata individuata e sequestrata nei giorni scorsi dai Carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Trento (Noe), con il supporto dei militari della Compagnia carabinieri di Silandro.
Due sono gli indagati, con le accuse di «discarica abusiva», «gestione illecita di rifiuti», «deturpamento di bellezze naturali» e per violazione alla norma quadro sulle aree protette.
La scoperta è l’esito di una indagine coordinata dal dottor Igor Secco, sostituto procuratore della Repubblica di Bolzano, che si è avvalso della specifica competenza dei carabinieri del Noe di Trento per riportare alla luce i rifiuti sepolti ad una profondità di circa tre metri.
A consentire ai militari l’individuazione della discarica è stata una comunicazione ai Carabinieri di Silandro di un cittadino locale, che ha segnalato lavori di abbattimento della vecchia «malga di sopra di Cengles» a seguito dei quali non aveva avuto notizie relative al conferimento a valle dei rifiuti da demolizione.
L’intervento dei carabinieri del Noe, competenti per i reati in materia ambientale per tutta la Regione Trentino Alto Adige, ha consentito di identificare e localizzare la discarica abusiva, posta a quota 2049 metri, e conseguentemente di sequestrare l’intera area, per una superficie complessiva di circa mille metri quadrati, nella quale erano state interrate oltre sei tonnellate di rifiuti da demolizione.
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In sostanza, a seguito dell’abbattimento della malga, al fine di evitare gli onerosi costi di smaltimento necessari per il trasporto a valle dei rifiuti, le parti in legno ed i materassi erano stati bruciati sul posto e le relative ceneri sepolte, mentre gli arredi vari, il tetto in lamiera e perfino gli elettrodomestici erano stati interrati a tre metri di profondità.
Le attività di indagine hanno consentito così in breve tempo di chiarire le responsabilità e di denunciare conseguentemente in stato di libertà i due soggetti ritenuti responsabili dei fatti, mentre parallelamente, al fine di scongiurare ulteriori danni all’ambiente e di bonificare immediatamente l’area, si è proceduto alla rimozione dei rifiuti, anche mediante l’ausilio di velivoli specializzati.
La legge istitutiva del Parco Nazionale e il testo unico delle leggi ambientali vietano e puniscono con pene severe coloro i quali, in area tutelata, realizzano discariche di qualsiasi genere.
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