Presto limitazioni al traffico a Passo Sella Turisti stranieri contro l'assalto delle auto
Il passo Sella sarà oggetto di una sperimentazione per ridurre l’impatto del traffico sui passi dolomitici. Lo ha deciso Fondazione Dolomiti Unesco dopo che uno studio affidato nel 2014 all’Accademia Europea di Bolzano (Eurac) ha sottolineato una certa insofferenze per l’assalto di veicoli a motore sui passi dolomitici e in particolare sul Sella.
«L’incarico - si spiega in una nota della presidente della Fondazione Dolomiti Unesco, Mariagrazia Santoro - è scaturito dall’esigenza di conoscere e quantificare i reali impatti del traffico motorizzato sui principali passi dolomitici nel contesto di un bene patrimonio dell’umanità. Tanto più in considerazione del fatto che Iucn (International Union for Conservation of Nature) richiede per i beni Unesco che il turismo venga gestito con criteri di qualità e sostenibilità».
Lo studio, reperibile sul sito Dolomiti Unesco, ha messo in evidenza i punti di forza e le criticità. Ha proposto una serie di scenari possibili anche sulla base di interviste sul campo raccolte con il metodo scientifico del choice experiment. In particolare è emerso che la percezione della vivibilità specie nella zona del Passo Sella è perlopiù negativa soprattutto fra i turisti stranieri che frequentano sempre più numerosi le Dolomiti.
«Dato il quadro presentato da Eurac - prosegue la nota - le due province autonome di Bolzano e di Trento hanno condiviso con i colleghi delle altre province e regioni in seno al consiglio d’amministrazione della Fondazione Dolomiti Unesco, la volontà di avviare un percorso sperimentale, condiviso e partecipato riguardo al Passo Sella. La sperimentazione delle due province autonome intende promuovere una nuova cultura della mobilità sostenibile coerentemente con una visione di turismo di qualità e le indicazioni di Iucn».
Santoro ricorda che «la Fondazione ha un ruolo determinante nella fase di analisi e condivisione rispetto alle diverse situazioni in essere nei diversi territori. Decidere quale futuro riservare ai propri territori, è responsabilità e competenza delle amministrazioni e delle comunità che vivono nelle Dolomiti Unesco».