Traffico sui passi: ecco le idee delle società alpinistiche trivenete
«La sperimentazione deve partire da una pianificazione complessiva dell'intervento che contempli la creazione di aree per il parcheggio nei fondovalle, l'attivazione di un sistema di trasporto collettivo in quota, la valorizzazione delle aree sommitali in termini di fruizione paesaggistica, ma anche culturale e scientifica, aumentando attraverso una serie d'interventi e di strutturazioni la capacità di attrazione dei passi chiusi».
In un documento congiunto firmato da Sat, Cai regionale Veneto, Cai Alto Adige, Cai Friuli Venezia Giulia e Alpeverein Sudtirol, oltre ad esprimere un giudizio di debolezza della proposta avanzata dalle due Province, chiedono una pianificazione complessiva e strutturata della regolamentazione dei passi.
Da tempo le associazioni alpinistiche, socie sostenitrici fin dall'inizio della Fondazione Unesco, auspicano un ripensamento generale sull'utilizzo di queste aree, soprattutto dopo l'attribuzione del riconoscimento.
In particolare le società alpinistiche del Triveneto evidenziano che si è formata una forte, motivata, convinta domanda di regolamentazione del traffico motorizzato nelle ore centrali dei mesi estivi nel periodo di punta (15 luglio-31 agosto). Con tutte le attenzioni sia al trasporto pubblico, sia alle esigenze di chi si deve spostare per lavoro. Domanda inoltrata più volte a enti e istituzioni.
La risposta che è stata data in questi giorni dal tavolo di lavoro, Province autonome e comuni interessati non convince i club alpinistici, in quanto focalizza la sperimentazione su un singolo passo (Il Sella) per un numero limitato di giorni nel corso dell?estate.
«Occorre registrare negativamente il diniego della Regione Veneto - viene evidenziato - che in un ragionamento complessivo di gestione del bene Unesco in particolare, ma dolomitico più esteso, si sarebbe dovuta sentire impegnata a fornire un contributo in termini di idee e proposte».
Non si può pensare, sottolineano che un "balcone vuoto" sia in grado di sostituire l'attuale facilità d'accesso con un futuro interesse d'accesso se questo non viene stimolato attraverso una serie di offerte ideate per rafforzare il concetto di opportunità unica, che invitano alla visita e che esercitano attrazione.
Solo partendo da un'idea di valorizzazione dei passi dolomitici elevata a «sistema», viene evidenziato, si potranno «leggere gli effetti in termini di accessi, fruibilità, apprezzamento e perché no, anche promozione di opportunità economiche per gli operatori locali».