Mozambico, 90 uccelli rari avvelenati dai bracconieri
Una novantina di rapaci di due specie a rischio di estinzione sono morte in Mozambico per un avvelenamento causato da bracconieri. Lo ha denunciato un’organizzazione animalista basata in Sudafrica, Endangered Wildlife Trust.
A morire per aver mangiato veleno nascosto nella carcassa di un elefante ucciso di frodo sono stati almeno 80 esemplari di «Gyps africanus», i grifoni dorsobianco africani, e 7 di «Necrosyrtes monachus», i capovaccai pileati.
Ma nella zona, quella di Mbashene, potrebbero essere morti altri uccelli, avverte l’organizzazione. Alcuni rapaci, 17, sono stati curati e stanno migliorando.
Alcuni degli avvoltoi morti sono stati trovati mutilati e si suppone quindi che la loro morte sia stata causata per un utilizzo nella medicina tradizionale.
I bracconieri uccidono però questi uccelli saprofagi, ossia che si nutrono delle carogne dei grandi animali, anche perchè col loro volteggiare indicano alle guardie dei parchi la presenza dei criminali.
Nel 2015 il grifone dorsobianco è stato riclassificato da specie semplicemente «in pericolo» a «in pericolo critico», quello che precede l’estinzione in ambiente naturale.
Anche il capovaccaio pileato starebbe subendo un declino molto rapido e la sua popolazione nel 2012 veniva stimata 197 mila esemplari.