Robot "acrobatici" per monitorare gli ambienti naturali più difficili
Robot che si muovono facilmente in ambienti naturali, in grado di camminare su superfici sabbiose e su sentieri scoscesi e rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne minacciate dal surriscaldamento globale e dall'inquinamento. Nei prossimi tre anni l'Università di Pisa coordinerà il progetto 'Natural intelligence for robotic monitoring of habitats' (Ni), finanziato dall'Unione europea con un budget totale di tre milioni di euro (di cui uno destinato all'Ateneo pisano).
L'obiettivo, spiega una nota, è sviluppare sistemi robotici capaci di 'uscire' dai laboratori e muoversi in habitat naturali. Responsabile del progetto è Manolo Garabini, ricercatore del centro di ricerca 'E. Piaggio' e del Dipartimento di ingegneria dell'informazione, che guiderà un consorzio di partner internazionali. "Il progetto Ni mira a sviluppare nuovi sistemi in grado di sfruttare un corpo basato su tecnologie soft robotiche in grado di adattarsi ad ambienti non strutturati - spiega Garabini -.
A questi corpi speciali, verranno affiancati dei nuovi algoritmi che costituiranno la mente dei robot. L'obiettivo di questi algoritmi sarà molteplice: da un lato faciliteranno la locomozione, rendendola energeticamente più efficiente, più robusta a disturbi e a terreni irregolari e permettendo anche movimenti più ardui, quali salti dinamici o camminare su sentieri ripidi; dall'altro lato, questi nuovi algoritmi renderanno i robot in grado di svolgere in modo (parzialmente) autonomo la missione preposta" e "anche di identificare e catalogare le varie specie tipiche degli ambienti naturali sotto analisi". Per Garabini, "le nuove tecnologie sviluppate da Ni permetteranno di facilitare e rafforzare la salvaguardia ambientale, rendendo l'Unione europea leader mondiale nel settore".