Montagna / L'intervento

Vigolana,dopo la frana torna agibile il "mitico" sentiero 447 (che ha una storia tutta sua)

Per riparare i danni invernali nsi sono impegnati una decina di volontari della sezione Sat di Mattarello

di Marco Bridi

MATTARELLO. Lo scorso fine settimana una decina di volontari della Sezione CAI-SAT di Mattarello hanno ripristinato sulla Vigolana la parte alta del sentiero 447 interessata nei mesi invernali da una piccola slavina e movimenti franosi che ne hanno compromesso l'agevole percorrenza.

Nel corso dell'intervento è stata rifatta la segnaletica dei sentieri della zona.Il nuovo 447, che parte dal parcheggio di Via Stolzano a Mattarello di Sopra, è lungo circa sei chilometri, copre un dislivello complessivo di 1.500 metri e arriva poco dopo il Sass dell’Aquila.

Fu inaugurato nel luglio 2017 in occasione del ritrovo annuale presso la Croce collocata sulla cima del Becco della Ceriola.

La cerimonia avvenne a quota 1.718, là dove, al suo termine, tra il Sass de l'Aquila e il bivio del 434 che porta sui 1.935 della vetta, il 447 incontra il 446, e suggellava un progetto al quale i satini si erano dedicati per ben tre stagioni.

Nei primi anni Duemila il vecchio tracciato del 447 era franato in modo irreversibile. Esso partiva dal Forte Alto e si inerpicava sul versante Ovest del canalone del Rio Stanghét, fino a circa 1.300 metri di quota, punto in cui lo attraversava per riagganciarsi, nei pressi del Doredóndo, al sentiero 446, che proveniente da Mattarello, è il più lungo sentiero del gruppo della Vigolana e arriva fino alle malghe Imprech e Palazzo.

Quel tratto, sempre attrezzato con cordini e staffe, necessitava quasi ogni stagione di opere di ripristino e messa in sicurezza a causa dei dissesti provocati da valanghe e franamenti ricorrenti. In quella circostanza i danni furono tali che i satini di Mattarello non si sentirono di affrontarli, quindi decisero di chiudere il sentiero. Trascorsi alcuni anni, però, la Sezione non volle rassegnarsi a perdere quel percorso che attraversava l'impervia zona della Selva e si mise a ricercare possibili soluzioni alternativa.

Superando difficoltà logistiche, burocratiche ed economiche la tenacia fu premiata e così nel 2013 le prime squadre di volontari iniziarono la ricerca delle tracce, sfruttando i passaggi adatti dove poter posare il miglior calpestio senza impattare in un ambiente ancora selvaggio e integro.

Nasceva il tracciato del nuovo 447, di nuovo danneggiato dal movimento della montagna: «Abbiamo voluto intervenire subito - dice il presidente della SAT Luca Tamanini - anche perché la prossima domenica 4 luglio festeggeremo insieme, come da consolidata tradizione, l'anniversario della posa della Croce sulla Ceriola. La scorsa estate fu ricordato in tono minore, anche se singolarmente, come consentivano le norme anti-Covid, molti salirono in vetta. Quest'anno ci attendiamo

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