Desmalgada anticipata per siccità? Gli allevatori non perderanno il "premio pascolo" della Provincia
L’analisi della Fem è drammatica, in quota “uno sviluppo vegetazionale modesto o nullo”. In molti pascoli si riscontra dunque una limitata produzione di foraggio e carenza di acqua
TRENTO. La Giunta provinciale, sempre attentissima al mondo degli allevatori, ha introdotto specifiche deroghe in caso di scarso foraggio e carenza idrica in alpeggio: la “desmalgada” anticipata non farà perdere il premio pascolo agli allevatori.
Cin informa un comunicato stampa: «L’emergenza siccità colpisce anche gli alpeggi. Una situazione che ha determinato un consumo eccessivo della limitata erba presente sui pascoli, dove in alcuni casi scarseggia persino l’acqua disponibile per l’abbeveraggio del bestiame. Per questo motivo, su proposta dell’assessore provinciale all’agricoltura, foreste, caccia e pesca la Giunta ha stabilito l’introduzione di una deroga ai vincoli per accedere ai premi comunitari per l’alpeggio previsti dal Piano di sviluppo rurale (Psr). L’iniziativa è limitata al 2022: pur prevedendo - come negli scorsi anni - il periodo minimo di pascolamento di 70 giorni su ogni singola malga, è stato deciso di consentire il rientro anticipato degli animali a valle, a fronte di una piccola riduzione dei premi previsti dalla Provincia. Un contenimento degli obblighi era stato introdotto, a partire dal 2019, anche in caso di una discesa anticipata dalle malghe in presenza di un attacco certificato da parte di grandi carnivori.
Alla luce dell’eccezionale situazione meteo, alcune aziende zootecniche hanno correttamente anticipato l’inizio del periodo di alpeggio. Ecco dunque che un’altra deroga introdotta dall’esecutivo riguarda la “revisione” del periodo di pascolamento, con il conteggio dell'arco temporale minimo di 70 giorni di alpeggio a partire dal 1 giugno, anziché dal 15 giugno.
Ricordiamo che le condizioni climatiche e ambientali della campagna 2022 sono state caratterizzate finora da precipitazioni particolarmente scarse e temperature superiori alle medie stagionali. Una situazione combinata con le deboli nevicate invernali e primaverili, che non ha permesso di generare scorte di acqua in quota.
La situazione relativa al foraggio è stata dunque analizzata dalla Fondazione Edmund Mach, che ha certificato come in risposta alle condizioni climatiche (stress idrico e temperature anomale), si sia registrato in quota “uno sviluppo vegetazionale modesto o nullo”. In molti pascoli si riscontra dunque una limitata produzione di foraggio e carenza di acqua.
Per consentire ai beneficiari degli aiuti di avvalersi delle deroghe previste dal provvedimento della Giunta, le singole situazioni saranno verificate dalle strutture deputate ai controlli. I funzionari accerteranno dunque che l’anticipata “desmalgada” sia effettivamente riconducibile alla scarsità di foraggio e alla carenza idrica in alpeggio».