Turisti in alta quota rispettando l’ambiente, gli ecologisti: «Stop auto, portiamo le navette sul Lagorai»
L’idea dell’Associazione Vicini al Lagorai: «La riduzione, in futuro l’abolizione, del traffico privato può portare solo benefici, in termini ambientali, di immagine, dell’appetibilità territoriale per il turista che può salire in minibus sapendo di trovare un luogo più rispettato e protetto»
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VAL DI FIEMME. Per l'associazione che lo difende e ne promuove una frequentazione più consapevole, sembrano maturi i tempi affinché il Lagorai si apra all'istituzione dei bus navetta per portare le persone in quota. Serve creare i presupposti per fare in modo che le persone abbandonino momentaneamente la propria auto per salire sul servizio pubblico che si propone di istituire. E se la sensibilità ambientale non è considerata per tutti un buon motivo per farlo, bisogna andare a "toccare" il portafoglio dei frequentatori.
La proposta dell'Associazione Vicini al Lagorai guarda innanzitutto alla strada che porta a Malga Valmaggiore (sul territorio di Predazzo) - frequentata e quindi più soggetta alle problematiche derivanti dal carico di veicoli motorizzati, a tratti pericolosa e dissestata, già molto frequentata da mezzi pesanti per l'esbosco - ma potrebbe allargarsi pure ad altre vie attualmente molto (troppo?) frequentate, per ridurre sia il carico antropico sia l'inquinamento del Lagorai e più in generale della montagna.
«Abbiamo appreso con soddisfazione - dicono i rappresentanti dell'associazione - dell'intenzione del Regolano di Ziano della Magnifica Comunità di Fiemme, Pierangelo Giacomuzzi, di proporre la chiusura al traffico veicolare privato della strada che porta a Malga Sadole e al Rifugio Cauriol (Ziano, ndr), prevedendo durante la stagione estiva l'accesso al rifugio e alla malga con pulmini navetta».
«Crediamo che un approccio graduale e ragionato, che favorisca progressivamente l'abbandono dell'auto privata per accedere alle malghe e ai rifugi in quota, si possa raggiungere con la collaborazione dei comuni, della Magnifica Comunità, delle associazioni e soprattutto dei cittadini, con cui è necessario avviare un confronto che porti, ormai per la prossima stagione estiva, ad una soluzione condivisa e una progettualità comune che consideri il Lagorai come un unico macrosistema ambientale da vivere diversamente».
L'ipotesi fatta per la strada di Valmaggiore prevede la realizzazione di un parcheggio di assestamento all'inizio del Campigolo (quindi lontano dalla malga) e con una capacità di circa 20-30 posti, a pagamento per una cifra importante (una decina di euro al giorno) che faccia da deterrente all'uso del proprio mezzo; il divieto di sosta al di fuori di questo spazio e soprattutto lungo l'asse della strada, salvo deroghe da stabilire in base alle necessità; la predisposizione di un servizio navetta con bus elettrico dalle 8 alle 21 a partire da Predazzo, dove prevedere un infopoint, la colonnina di ricarica della navetta e la vendita dei biglietti ad un prezzo contenuto; l'installazione a valle di un semaforo che segnali l'eventuale riempimento del parcheggio a monte; controlli della polizia locale, soprattutto per quanto riguarda la sosta lungo la strada.
Indicazioni, queste, da «porre all'attenzione della popolazione e dei soggetti interessati e da valutare con attenzione», consapevoli che «ci possa essere qualche difficoltà da superare, sia motivazionale che gestionale, ma le esperienze analoghe già sperimentate sia in Trentino, sia soprattutto in Alto Adige, ci inducono all'ottimismo».
«La riduzione, e in prospettiva l'abolizione, del traffico privato - conclude l'associazione - può portare solo benefici, in termini ambientali, di immagine, della stessa appetibilità della montagna per il turista che può salire comodamente in minibus sapendo di trovare un luogo più rispettato e protetto. Si tratta di un investimento sul nostro futuro e su quello della nostra montagna».