Nuove disposizioni per i fedeli: ai funerali niente condoglianze e no a chi viene da regioni a rischio

La Diocesi di Trento ha inasprito ieri le disposizioni che i fedeli dovranno seguire per prevenire i contagi da Coronavirus, dopo i 4 casi di trentini contagiati durante un pellegrinaggio ad Assisi.

Tra le novità pubblicate sul sito della Diocesi l'invito a scoraggiare la partecipazione al funerale di persone provenienti da regioni in cui vi sono stati casi di contagio e ad astenersi dalla stretta di mano all'atto delle condoglianze.

– i fedeli con febbre, tosse o altri sintomi riferibili all’influenza si astengano tassativamente dalla partecipazione alle celebrazioni liturgiche.

– i fedeli ricevano la S. Comunione esclusivamente sul palmo della mano e le mani stesse siano lavate accuratamente prima e dopo le celebrazioni liturgiche;

– si eviti lo scambio di pace;

– resti esposto all’esterno delle chiese il cartello con le suddette disposizioni;

–  si esponga all’esterno delle chiese la stampa del poster con le disposizioni ministeriali;

– i banchi delle chiese vengano puliti con prodotti igienizzanti il giorno precedente e quello successivo le celebrazioni festive;

– fino a nuova comunicazione siano sospese tutte le attività e le riunioni previste nelle sale delle canoniche e degli oratori, che abbiano un numero di partecipanti superiore a 15 persone;

– i parroci provvedano a sensibilizzare i parenti dei defunti affinché scoraggino la partecipazione al funerale di persone provenienti dalle Regioni in cui vi sono stati casi di contagio;

– I parroci invitino i partecipanti ai funerali ad astenersi dalla stretta di mano all’atto delle condoglianze.

Tra gli eventi diocesani di interesse pubblico in calendario nelle prossime settimane sono sospesi gli incontri della Cattedra del confronto di lunedì 9, lunedì 16 e lunedì 23 marzo a Trento (Sala Cooperazione) e la serata con il professor Gregorio Vivaldelli di martedì 31 marzo (Palarotari).

L’arcivescovo Lauro invita le comunità a vivere queste disposizioni con il massimo senso di responsabilità collettiva.

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