Gli animalisti si mobilitano e diffidano Fugatti «Non toccate quell'orso»

L’ordinanza annunciata, ma non ancora firmata, dalla Provincia autonoma di Trento per abbattere l’orso, non ancora identificato, che ha aggredito padre e figlio sul monte Peller, in valle di Non, ha scatenato le reazioni degli animalisti e degli ambientalisti. In caso d’emissione dell’ordinanza di abbattimento dell’orso, l’Oipa Italia ha già annunciato che presenterà un ricorso al Tar.

«Siamo pronti a fare il possibile per opporci ad una nuova ingiustizia e per tutelare come sempre, anche nelle aule dei tribunali, il diritto a vivere liberi, nei loro boschi, di questi splendidi animali», la posizione della Lav. «No al Far West. Esistono delle regole dettate dal piano d’azione (Pacobace) che non possono essere calpestate a piacimento da politici in cerca di visibilità. Ci si concentri invece sul risalire alla corretta dinamica dell’incontro ravvicinato», chiede la Lega antivivisezione.

Secondo Cento per cento animalisti, infine, «non pareva vero a Fugatti. Il politico leghista nelle prossime ore emanerà un’ordinanza per poter giustiziare il povero animale. La storia nella terra sanguinaria si ripete, Daniza, KJ2, M49...», scrive l’associazione in una nota, ricordando i casi precedenti di abbattimento e, per M49, la restrizione in un recinto vicino a Trento dopo la cattura.

L’Enpa chiede con una nota che la Provincia, «invece di fare proclami da processo alle streghe, faccia piuttosto chiarezza sui fatti accaduti, e sanzioni i comportamenti scorretti come avviene all’estero: quei comportamenti che sono alla base dei rapporti tra uomo e natura».
Enpa, si legge nella nota, ritiene che «la Provincia autonoma di Trento ha doveri precisi nei confronti dell’Italia e dell’Europa, grazie alla quale ha potuto beneficiare di finanziamenti per il progetto Life di reintroduzione degli orsi».

«Se Fugatti attuerà quanto dichiarato, predisporremo una diffida contro la Provincia di Trento, chiedendo l’immediata sospensione dell’ordinanza di abbattimento dell’orso». Così, in una nota, l’associazione Animalisti Italiani Onlus interviene sul caso.

«Il nostro pensiero non può non andare anche all’orso M-49 Papillon, letteralmente perseguitato dalla Provincia di Trento che dimostra ancora una volta di conoscere solo metodi repressivi e violenti. Già allora Fugatti non aveva ascoltato persino il Ministro dell’Ambiente Costa che si era apertamente schierato a favore della libertà dell’animale. La storia continua a ripetersi così come era stato in precedenza per gli orsi Daniza e Kj2», si legge ancora nella nota degli Animalisti Italiani.

Intanto a Sporminore c'è chi l'orso se lo ritrova nel giardino di casa. Il video di Fabio Tait e Katia Fellin:

 

 

Di tutt'altro tenore l'incontro ravvicinato con l'orso di una famiglia, a fine maggio, quando un ragazzino si ritrovò a tu per tu con l'animale, senza però venire aggredito.

 

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