Primo caso di "variante inglese" in Trentino, la conferma dagli esami dell'Istituto Zooprofilattico delle Venezie
TRENTO – Fino a ieri, non si sapeva se il Trentino fosse stato raggiunto o meno da una delle varianti del Covid, che sono stati accertati nelle regioni vicine. Oggi l’ufficialità: il primo caso di “variante inglese” è stato testato in provincia di Trento. Ne ha parlato il presidente Maurizio Fugatti in conferenza stampa.
La risposta è arrivata dai campioni inviati all’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, al quale la Provincia si era rivolta per le analisi. Nella serata di ieri è stata comunicata la presenza di un soggetto con variante inglese.
Il dottor Ferro dell’Azienda Sanitaria ha spiegato che si tratta di un abitante di Trento, ma che si sarebbe infettato ad una cena in Val di Fiemme, con poche persone ma alla quale era presenta un altoatesino.
Il soggetto – ha detto Ferro – era stato vaccinato con la prima dose Pfizer, ed era in attesa della seconda dose. Presentava pochi sintomi.
Nei giorni scorsi, il dottor Ruscitti aveva auspicato che – fra i contagi trentini – le “varianti” fossero il 20 per cento del totale, a fronte di zone come l’Umbria dove le varianti sono intorno al 40% dei casi. E il dottor Antonio Ferro, dell’Azienda Sanitaria, aveva spiegato che l’aumento di contagi dall’inizio di febbraio si potrebbe spiegare proprio con l’arrivo del virus mutato anche da noi.
Di certo, la Provincia di Bolzano aveva già certificato i primi casi di variante “inglese” la settimana scorsa.
Segnana: "Non è vero che non sappiamo i risultati" -
Scrive l'ufficio stampa della giunta provinciale: "Contrariamente a quanto riportato oggi sulla stampa locale, l'assessore alla salute Stefania Segnana precisa quanto segue: "E' del 29 gennaio scorso la deliberazione con la quale abbiamo stabilito di potenziare le attività di diagnostica ed in particolare, attraverso una collaborazione dell'Azienda sanitaria provinciale con l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, di partecipare al progetto di sequenziamento del virus, coordinato dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per SARS-CoV-2 presso l'Istituto Superiore di Sanità. Questo provvedimento ha anticipato di due giorni la circolare del Ministero della Salute del 31 gennaio, con la quale appunto si dava corso al progetto di rete nazionale per il sequenziamento di SARS-Cov-2, coordinata dal Laboratorio Nazionale di Riferimento presso ISS".
"Stiamo partecipando attivamente al sistema di allerta per intercettare le varianti del Coronavirus che circolano in Italia - precisa l'assessore Segnana -, ad oggi infatti l'Azienda sanitaria ha da poco effettuato il quarto invio di campioni all'IZSVe, come concordato con l'Istituto Superiore di Sanità. Proprio ieri sera abbiamo avuto una prima risposta da parte di IZSVe, con la segnalazione di un primo soggetto colpito da questa variante, per il quale è già stata avviata l'indagine epidemiologica".
I DATI - Oggi in provincia si registrano quattro vittime del Covid. Il Report quotidiano della Protezione civile rileva in Trentino quattro decessi.
I nuovi contagi sono 311, individuati grazie a 3.788 tamponi.
La percentuale è dell'8,2%, molto alta se confrontata al dato nazionale che è del 4,1%: in Trentino è il doppio.
I pazienti ricoverati sono 188, 26 in terapia intensiva (uno in meno rispetto a ieri).