Vaccinazioni covid in Trentino, poche reazioni avverse. L'Apss: i dati mostrano la sicurezza dei prodotti

A distanza di un mese dalle prime somministrazioni non solo si iniziano a vedere gli effetti a livello di minor contagio tra le categorie vaccinate, ma si possono analizzare nel dettaglio anche le reazioni al vaccino contro il covid-19.

E l'Apss, diffondendo questi primi dati, ribadisce che i vaccini sono sicuri.

Secondo il primo rapporto dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sulla sorveglianza dei vaccini utilizzati finora nella lotta al Coronavirus, in Italia su 1.564.090 dosi somministrate tra il 27 dicembre 2020 e il 26 gennaio 2021 sono pervenute 7.337 segnalazioni di reazioni avverse, di cui il 92,4% sono riferite a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia e stanchezza, dolori muscolari.

In Trentino, su 20.118 dosi somministrate dall'inizio della campagna vaccinale con il prodotto della Pfizer -BioNTech (in realtà ora le dosi sono più di 25 mila), le segnalazioni di reazioni avverse sono state complessivamente 134, lo 0,67%.

In questi casi si sono registratri sintomi temporanei (alcune ore in genere) quali  dolori muscolari (specie nel punto dell'iniezione e dintorni), febbre oltre 38°.

Le reazioni si sono avuto maggiormente dopo la seconda somministrazione, quella di richiamo e hanno riguardato soprattutto le persone non anziane.

Rari i casi ancora più gravi, con calo di pressione e febbre oltre 39,5°: solo dieci in Trentino (cioè meno dello 0,1%), nove dei quali già risolti mentre uno è ancora in fase di recupero. In tutti i casi non vi sono state conseguenze fisiche rilevanti.

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