I Bastard in visita all'Adige: canzoni e parole

Grintosi, rockettari e insieme armonici nei loro coretti. Sempre loro, inconfondibili. Reduci da un altro successo dal vivo a Treviso i Bastard Sons of Dioniso - insieme al manager Piero Fiabane - ci sono venuti a trovare all'Adige e hanno improvvisato un live acustico di "Trincea" il pezzo forte del loro sesto cd

di Fabio De Santi

Sono passati tre anni dal loro ultimo album «Per non fermarsi mai» e ora i  Bastard Sons of Dioniso  tornano con un nuovo disco la cui release date è stata fissata per martedì 8 aprile. Dieci tracce, su etichetta LP&Friends con distribuzione Artist First, in cui  Michele Vicentini, Federico Sassudelli e Jacopo Broseghini  materializzano la loro dimensione sonora attuale. Un disco a volte duro a volte sognante, con un costante gioco delle tre voci, in cui emergono le varie anime dei Bastard che si siamo fatti raccontare dai tre rocker della Valsugana ospiti ieri del nostro giornale.
 

Cosa rappresenta per voi questo disco?
«Rispecchia la nostra dimensione attuale di musicisti e nasce dalle tante esperienze, live ma non solo, che abbiamo fatto dopo l'uscita di "Per non fermarsi mai". L'abbiamo registrato interamente nel nostro studio a Vigolo Vattaro mentre il mixaggio è stato fatto a Roma da Gianluca Vaccaro. Il risultato ci soddisfa come qualità del suono ed impatto musicale di tutti i dieci pezzi».
 

Lo trovo molto immediato, quasi live.
«Era il nostro obiettivo infatti quello di portare la nostra energia live, il nostro impatto sonoro su supporto discografico. Essere immediati e diretti ma con la massima attenzione ad ogni dettaglio».
 
Fra i brani più curiosi c'è «Precipito» che vede la collaborazione con il Coro Costalta.
«Da tempo accarezzavamo l'idea di inserire un coro in uno dei nostri pezzi. Quando stavamo lavorando su "Precipito" abbiamo pensato che un coro sarebbe stato perfetto per dare un tocco particolare a questa composizione. Così ci siamo messi in contatto con le voci del Costalta che hanno aderito con grande entusiasmo».
 

Tutti o quasi gli articoli che parlano di voi vanno a toccare la vostra esperienza al talent X Factor; fortuna o maledizione?
«A distanza di tempo essere costantemente collegati ad X Factor un tantino ci infastidisce. Pensiamo però che la partecipazione a questo talent faccia parte della nostra storia, del nostro percorso di gruppo e quindi non rinneghiamo di certo questa esperienza».
 

Qual è la cosa più bella che vi resta di quei momenti di ribalta catodica?
«Per noi quella televisiva era un'esperienza totalmente nuova e ci ha fatto effetto essere per mesi sotto i riflettori. I momenti belli ed emozionanti sono stati tanti. Per noi è stato anche importante capire i meccanismi di un certo tipo d'ambiente così lontano dal nostro modo di intendere le cose e anche la musica».
 

Leggendo i commenti di molti nostri lettori ai nostri articoli sul web che vi riguardano, abbiamo la sensazione che in tanti non vi abbiano perdonato il "peccato originale" di X Factor e vi abbiano nel mirino: che effetto vi fa ?
«Ognuno di noi ha un approccio diverso davanti a certi commenti: a volte li leggiamo e ci facciamo una sana risata a volte ci fanno incazzare certi toni pieni di acredine nei nostri riguardi. In alcuni casi abbiamo anche replicato dicendo la nostra ma alla fine pensiamo che ognuno possa esprimere il proprio parere su di noi anche con toni, diciamo, accesi. L'importante è che non ci siano accuse false come spesso ci è capitato di leggere».
 

Avete mai percepito invidia da parte dei vostri colleghi musicisti trentini?
«No. È un sentimento che non abbiamo mai colto o diciamo non ci è mai stato trasmesso in maniera diretta. Qualcuno ci sarà, magari fra tutti quelli che ci hanno conosciuti solo grazie ad X Factor e ci hanno visti come fenomeno mainstream, ma noi abbiamo un ottimo rapporto, anche di collaborazione, con tantissimi musicisti trentini e ci teniamo particolarmente a questo».
 

Come vivete il mondo del social e del web?
«Oggi è fondamentale curare la dimensione on line. Lo facciamo tramite il nostro sito Facebook ma anche tramite i flash su Twitter. È un modo immediato per comunicare e far conoscere quello che facciamo attraverso foto e video».

 

Tornando al cd: con quali artisti avete collaborato?
«Ad impreziosire il brano "Trincea" ci sono gli archi dello Gun Quartet che ha dato davvero un tocco unico all'arrangiamento. "Ti sei fatto un'idea di me" è un pezzo che ha scritto per noi un musicista importante per il rock alternativo italiano come Bugo. Un vero e proprio regalo che ci ha mandato dall'India dove vive. Poi vogliamo ricordare la collaborazione con il muscista altoatesino  Chris Costa ».
 

Venerdì sera il vostro debutto live a Treviso: come sono andate le cose e che set proporrete in questo nuovo tour?
«L'accoglienza è stata davvero splendida e ne è uscito un set molto tirato. Abbiamo intenzione di proporre uno show in cui proporremo tutte le canzoni del nuovo disco e in cui ci saranno solo tre o quattro pezzi in inglese. Non ci saranno momenti unplugged, quindi si tratta di un live molto elettrico ed energetico».
 

Quando vi si potrà ascoltare in Trentino?
«Per ora non abbiamo fissato nessuna data. Dopo Treviso saremo impegnati in alcuni showcase di presentazione del cd a Roma, Milano, Udine e poi in concerti a Legnano, Cesena, Verona e ancora Roma e Torino ma probabilmente in estate suoneremo anche in regione».

 

 

 

comments powered by Disqus