Lirica alla Haydn, danza al Santa Chiara
Alla fine aveva ragione Gustav Kuhn: quando era a capo dell'orchestra coltivava l'ambizione di organizzare con la Haydn la lirica in regione, ma il suo era rimasto un progetto irrealizzato e forse inascoltato, anche se sostenuto fin dal 2008 dall'allora Presidente Franz von Walther. Uscito Kuhn di scena, dopo un paio di anni l'idea viene tirata fuori dal cilindro della politica, con una riforma che rivoluziona la lirica (e non solo) in regione: annunciata ieri in un incontro con la stampa prima del "Faust" al Comunale di Bolzano, la nuova mappa dell'organizzazione culturale vede protagonista la Fondazione Orchestra Haydn, che subentra alla Fondazione Teatro e Auditorium di Bolzano per la lirica e il Festival estivo "Bolzano danza". L'opera sarà dunque appannaggio dell'orchestra regionale, che se ne occuperà anche per Trento, sostituendo il Centro Santa Chiara nel ruolo produttivo: l'ente trentino però ci guadagna la programmazione della stagione invernale di danza a Bolzano, e dal gioco delle tre carte rimane quindi esclusa solo la Fondazione Teatro e Auditorium, che d'ora in avanti avrà come unico scopo quello della gestione logistica degli spazi.
Aria di riforma si respirava da un paio di anni, dopo l'uscita di scena di Manfred Schweigkofler, direttore artistico che aveva avuto il merito di dare al Comunale di Bolzano una programmazione lirica contenuta nei numeri ma di grande rilievo, conquistandosi l'attenzione della stampa nazionale. Mai sostituito ufficialmente, il suo lavoro è stato proseguito da Emanuele Masi, che aspirava probabilmente a una conferma dell'incarico condotto in questo interim. Gli ultimi tre mesi, invece, hanno visto un'accelerata della politica in favore di una totale cessione alla Haydn dell'attività lirica e del festival estivo di danza (quest'ultimo peraltro estraneo alle finalità statutarie dell'orchestra): e dunque non solo ha prevalso la linea della Provincia su quella del Comune di Bolzano, che puntava al mantenimento di tutte le funzioni, ma è venuta meno anche l'ipotesi di compromesso ventilata in dicembre che prevedeva di tenere almeno le stagioni di danza in capo al Teatro.
Parte del personale del Teatro sarà assorbito dall'orchestra, compreso Masi che in uno spirito di continuità per tre anni curerà la direzione artistica del festival di danza, ma non quella della lirica, per la quale non c'è ancora un nome: eppure, entro il 31 gennaio va presentata al Ministero domanda di finanziamento con indicati i contenuti delle prossime tre stagioni.
Ragioni di questa riorganizzazione sarebbero una razionalizzazione della programmazione musicale a livello regionale e vantaggi nei finanziamenti, dal momento che la Haydn, primo caso in Italia, sarà riconosciuta dal Ministero sia come ente sinfonico che come teatro di tradizione. Rumors interni denunciano però che i costi saranno comunque elevati, dal momento che la Haydn per produrre l'opera dovrà affittare il teatro ed avvalersi di personale esterno per quanto riguarda tutta la parte tecnica. La Presidente Chiara Zanoni ricorda: "Ci occupiamo di opera da anni e ora un nuovo decreto Ministeriale rende la complementarietà delle istituzioni e la messa in rete fondamentali e imprescindibili."