Bimbo stanco e inappetente? Può essere «influenza estiva»
Se i bambini sono più stanchi del solito, con poco appetito e qualche linea di febbre, forse il motivo è la cosiddetta 'influenza estiva', meno frequente di quella invernale ma in genere più subdola e difficile da diagnosticare. "Le alterazioni di temperatura spesso sono meno evidenti e questo fa sì che siano difficili da individuare", mette in guardia Renato Cutrera, direttore Unità Operativa Complessa di Broncopneumologia dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Primo responsabile è un utilizzo scorretto dell'aria condizionata, ma anche il fumo passivo e la mancata idratazione giocano la loro parte.
"Quello che contraddistingue le sindromi influenzali estive, siano esse batteriche o virali, sono inappetenza, spossatezza e tosse secca", spiega Cutrera. I sintomi collaterali, come mal di gola e raffreddore sono presenti in forme più blande o assenti. "Questo fa sì che passino facilmente inosservate e i genitori siano facilmente ingannati". Ma al ritardo nella diagnosi bisogna fare attenzione perché, prosegue l'esperto, "possono comunque avere complicanze gravi e degenerare nelle cosiddette 'polmoniti coperte', ovvero con sintomatologia attenuata". Condizioni favorevoli al diffondersi delle 'influenze estive' sono gli sbalzi di temperatura: attenzione quindi all'aria condizionata nei momenti caldi della giornata. "La temperatura giusta - consiglia Cutrera - dovrebbe essere di 4-5 gradi inferiore a quella esterna".
Evitare poi il fumo passivo, "perché indebolisce il sistema immunitario generale e locale e ostacola il sistema di depurazione dell'aria attraverso naso trachea e bronchi". Attenzione infine agli spostamenti che prevedono cambiamenti climatici. Laddove ci sono viaggi verso posti di villeggiatura, bisogna fare attenzione alle escursioni termiche nei luoghi di arrivo, assicurandosi il giusto abbigliamento. Ma bisogna fare attenzione anche alle temperature all'interno di treno, macchina o aereo, spesso troppo basse. "Se comunque si intende affrontare un viaggio lungo, è preferibile scegliere l'auto, specie se si hanno bimbi molto piccoli. Aerei e treni infatti - conclude Cutrera - costringono a stare a lungo a contatto con persone che possono essere infettate".
Il problema delle sindromi influenzali estive riguarda anche gli adulti. "Virus e batteri - specifica Claudio Cricelli presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) - non sono preponderanti in questa stagione ma ci ammaliamo d'estate se le nostre mucose sono indebolite perché più secche". L'aria condizionata, quando è ben gestita, non da problemi. Ma "il flusso freddo diretto e l'eccessiva deumidificazione producono una reazione naturale delle mucose che si seccano, diventando più infiammabili e più sensibili agli attacchi dei batteri". Importante quindi bere molto contro laringiti e faringiti, "anche se si sta al chiuso in ambienti con aria refrigerata, perché in queste condizioni - conclude - si perdono liquidi pur se non si suda".