Caos sui buoni pasto. Spesa possibile o no?
Elettronici nel mirino, Altroconsumo rassicura
I buoni pasto potrebbero non poter essere più utilizzati per pagare la spesa al supermercato o usati cumulativamente al ristorante. Le notizie che hanno iniziato a circolare nei giorni scorsi hanno creato immediato allarme fra milioni di italiani che di fatto da anni usano i buoni pasto come integrazione al reddito spendendoli cumulativamente per pagare la spesa al supermercato. Detto che in ogni caso la restrizione (utilizzo di un buono al giorno, in orario di lavoro) riguarderebbe solo i buoni pasto elettronici, a gettare ulteriore acqua sul fuoco è Altroconsumo.
Per l'associazione consumatori, infatti, non sarebbe vera nemmeno la notizia che con i ticket elettronici non sarà più possibile pagare la spesa al supermercato o la cena in pizzeria. «In realtà - viene spiegato nel sito di Altroconsumo - i buoni elettronici hanno gli stessi limiti di quelli cartacei. In questo senso la normativa non è cambiata come invece alcune notizie degli ultimi giorni hanno fatto credere». Il vero cambiamento, si legge, riguarda la tassazione. «Dal 1° luglio 2015, il valore esentasse dei ticket elettronici è passato da 5,29 euro a 7 euro. Per i buoni cartacei, invece, il tetto di esenzione è rimasto fissato a 5,29 euro. L'obiettivo è quello di avvicinare il valore dei ticket italiani alla media europea, ma anche di rendere più veloci e sicure le transazioni. Di conseguenza, ai lavoratori che beneficiano dei ticket elettronici ogni mese entrerà in tasca qualche centesimo di euro in più». Ammesso che, ovviamente, li riescano ad utilizzare per i pagamenti: «Al momento, infatti, l'accettazione dei buoni elettronici è davvero molto bassa. Ad esempio, pensando ai Ticket restaurant (tra i più diffusi), la card è accettata da appena 35.000 esercizi commerciali contro i 150.000 esercizi che accettano i buoni cartacei (appena il 23% degli esercizi convenzionati)».
Secondo Altroconsumo, poi, per i lavoratori il passaggio dal buono cartaceo alla card porterebbe diversi vantaggi: «I buoni sono caricati sulla card senza dovere necessariamente passare al ritiro in azienda; si riduce la possibilità di furto/smarrimento e di utilizzo da parte di malintenzionati, visto che ogni card prevede una specifica procedura per il furto/smarrimento con il blocco della stessa e l'emissione di una nuova carta con la valorizzazione dei buoni smarriti; risparmio fiscale: grazie alle nuove norme i lavoratori avranno qualche centesimo in più in busta paga».
E gli svantaggi? Essi sono legati alla bassa accettazione delle card al momento negli esercizi commerciali in Italia. «Se guardiamo alla Ticket restaurant smart la diffusione è di appena il 23% degli esercizi convenzionati che accettano i buoni cartacei. E questo è un problema. Per il resto non cambia nulla: le regole di utilizzo sono identiche a quelle previste per i buoni cartacei». Guardando invece dalla prospettiva dei commercianti i vantaggi sono legati alla gestione più rapida della contabilizzazione, che avviene elettronicamente, e quindi alla possibilità di avere il pagamento dalla società emittente in minor tempo. Per contro gli svantaggi sono piuttosto sensibili: «Le commissioni di incasso, già altissime per i buoni cartacei, sono più alte e poi dovrebbero avere dai 4 ai 6 lettori per garantire l'accettazione di tutte le possibili card».