Marilyn, a 90 anni dalla nascita una mostra a Torino

A 90 anni dalla nascita, Torino alza il sipario sulla vita di Marilyn Monroe. A Palazzo Madama sono visibili 150 cimeli, quasi tutti oggetti personali appartenuti alla diva. Dai bigodini che conservano ancora uno dei suoi capelli, fino al celeberrimo vestito bianco svolazzante al vento della metropolitana di New York del film «Quando la moglie è in vacanza».

La mostra «Marilyn Monroe, la donna oltre il mito» resterà aperta fino al 19 settembre. Curata dal tedesco Ted Stampfer che è il maggiore collezionista di memorabilia dell'attrice e ha fornito gran parte del materiale, la rassegna presenta vestiti e accessori, documenti e lettere, quaderni di appunti, contratti cinematografici e oggetti di scena. Fino al testamento, redatto un anno prima della morte.

Immancabile anche uno degli acrilici su tela «Four Marilyns» di Andy Wharhol. L'allestimento high-tech protegge gli oggetti in teche blindate, mentre alle pareti e in video alloggiati sotto il pavimento trasparente scorrono in loop spezzoni dei film più belli. Ci sono fotografie inedite e altre leggendarie, ma l'immagine simbolo della mostra è quella di una sognante Marilyn privata, che legge un copione in accappatoio.

«Alla morte della diva nell'agosto 1962 - spiega Stampfer - le cose che le appartenevano vennero immagazzinate in casse. Erano destinate al suo insegnante di recitazione Lee Strasberg, proprietario dell'Actor's Studio di New York. Le casse furono aperte per la prima volta dopo 37 anni, e il contenuto andò all'asta da Christie's a partire dal 1999. Da questa fonte provengono la maggior parte dei pezzi in mostra a Torino».

«Pochi - rimarca la curatrice italiana Paola Ruffino - conoscono la donna dietro al mito di Marylin: la determinazione con cui ha costruito il suo personaggio pubblico, la fragilità insospettabile ma anche la forza con cui affermava il suo potere contrattuale con le case di produzione. Questa mostra presenta le calze Dior con la riga della bomba sexy, ma anche un libro sul comunismo americano proveniente dalla sua biblioteca».

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