Londra, il neosindaco nomina un «sindaco della notte» per musica, disco e cultura
Ok, diciamolo subito: Trento e Londra hanno in comune giusto una o, una n e una r. Per il resto, ovviamente, stiamo parlando di due città che non sono assolutamente paragonabili. Tuttavia, leggendo un articolo pubblicato su Internazionale e riguardante l'atteggiamento della City nei confronti della vita notturna (locali, musica, concerti, teatri, cultura, discoteche) e pensando alle ultime (inteso come ultimi dieci anni) notizie provenienti da Trento, viene da sorridere. Ecco cosa si scrive di Londra.
- «Bar, locali di musica dal vivo e discoteche portano un importante contributo alla città e sono un elemento vitale dell’economia londinese. Se tanti giovani di talento decidono di venire a vivere a Londra è in parte per via di quello che succede quando cala il sole. Se i turisti che arrivano a Londra sono sempre di più – la capitale è ormai la città più visitata al mondo – è sì per visitare Oxford street, Buckingham palace o il British museum, ma anche per andare a teatro, a bere nei bar o a ballare fino all’alba. L’importanza dei locali e delle discoteche di Londra va ben oltre il semplice contributo economico: questi luoghi sono l’indispensabile terreno da cui nascono l’arte e la creatività londinese».
- Seguendo l’esempio di Amsterdam e Toronto, il neosindaco Sadiq Khan ha annunciato che nominerà un «sindaco della notte» incaricato di proteggere la vita notturna e le discoteche della città. Una promessa della campagna elettorale che Khan sembra intenzionato a mantenere già nei prossimi giorni, insieme alla decisione di far pagare i costi dell’insonorizzazione dei locali ai costruttori dei nuovi edifici circostanti, in modo da non incidere sulle finanze di discoteche e bar e da rendere più difficile l’abbattimento di luoghi considerati d’interesse «storico» per la vita notturna londinese.
- «Non voglio che i nostri cittadini più giovani e creativi debbano andare ad Amsterdam, Berlino o Praga per divertirsi: voglio possano godersi la vita nella città che amano, invece di punirli e spingerli a portare la loro creatività e la loro imprenditorialità all’estero solo perché lì sono accolti meglio», ha aggiunto il neosindaco.