Verso la Mongolia su una Fiat Regata 22 mila chilometri di rally per quattro ventenni

22mila km di rally per quattro ventenni. Le imprese dei ragazzi al Mongol Rally si potranno seguire sul nostro sito

di Chiara Turrini

«Ciao mamma, vado in Mongolia in macchina». Più o meno così è arrivato l'annuncio, nelle case dei ragazzi dell'equipaggio «Khanederlistan», che da mercoledì prossimo parteciperà al Mongol Rally 2016, dodicesima edizione della traversata continentale da Londra a Ulan Ude, in Mongolia, a bordo di mezzi che non superino una cilindrata di 1.2. Nicolas Predella, 24 anni, suo fratello Patrick, 22, Giuseppe Barbareschi, 24, e Michele Condini, di 25 anni partiranno il 20 luglio a bordo di una Fiat Regata Weekend. Ad aspettarli un mese e due settimane di viaggio, 22 mila chilometri e l'obiettivo di raccolta fondi per due associazioni benefiche.

«Due anni fa ho scoperto il Mongol Rally su internet - dice Nicolas, che col fratello è arrivato a Trento da Valleggio sul Mincio, Verona, per studiare economia - e ho pensato a chi fosse così folle da accompagnarmi». I due fratelli veneti hanno conosciuto i trentini Giuseppe e Michele ai tempi del liceo e durante un gruppo di poesia a Trento. L'equipaggio combina saperi tecnici (Patrick fa ingegneria), logistici (Nicolas economia), di sopravvivenza (Giuseppe agraria) e per così dire artistici (Michele è musicista). I quattro sono uniti, oltre che dall'amicizia, dall'amore per l'avventura. Giuseppe e Michele hanno dei precedenti in materia: lo scorso anno hanno disceso l'Adige in canoa, Giuseppe è arrivato pagaiando fino a Chioggia.

Stavolta li attende un viaggio con molte incognite. «C'è gente che non fa 22 mila chilometri in cinque anni, noi dobbiamo farli in un mese - commenta Patrick - Questa impresa è una sfida». Asfalto e strade sterrate si alterneranno per i 14 mila km dell'andata. La vecchia Fiat Regata, o meglio «Figata», come hanno ribattezzato il modello, è un 1.3, troppo potente per partecipare alla gara. «Ma visto che si chiama "regata", l'organizzazione ci ha invitato a trasformarla in una barca, così da zavorrarla e costringerci ad andare più lenti» spiega Patrick, futuro ingegnere, che si occupa della parte meccanica. Detto fatto. Il tetto della Fiat è stato dotato di un cassone estraibile, che diventa un'asse sopraelevata dove i ragazzi dormiranno la notte. Camping e trasporto materiali, il cassone fa parte della decorazione, e l'auto assomiglia a un transatlantico. «Questa macchina, comprata a Mantova per 1.000 euro, apposta per il rally, arriva al massimo a 115 chilometri orari. Troppi! Ci hanno detto: così non vedrete il panorama...» dice Giuseppe.

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Si comincia mercoledì da Trento. Breve sosta a Verona per ritirare i visti per la Russia, e poi via fino a Budapest, una delle tappe obbligatorie del rally. Il percorso è a discrezione dei partecipanti, c'è chi passa per l'India, chi attraversa l'Iran, si potrebbe perfino prenderla larga e arrivare dallo Stretto di Bering. «Khanederlistan» farà una puntata a Costanza in Romania, e poi avanti verso la Bulgaria. In Turchia si costeggerà il Mar Nero fino in Georgia, diretti in Azerbaijan.

«Ci sono zone di conflitto, ma noi le eviteremo» rassicurano i quattro. Da Baku un traghetto sul Mar Caspio li farà arrivare in Kazakisthan. La qualità delle strade è buona fino ad Aktau. Oltre non si hanno notizie certe. Si parla di piste, di «autostrade della morte» dove l'asfalto è in condizioni tali da far preferire lo sterrato. Così fino al Lago d'Aral, ora prosciugato. Si proseguirà fino alla Russia, passaggio obbligatorio per entrare in Mongolia. «Abbiamo cartine, Gps - spiegano - speriamo che nei tratti più selvaggi non accada nulla, o dovremo attendere il passaggio di convogli commerciali per avere assistenza». In Mongolia non esistono strade asfaltate. La superficie del Paese è tre volte la Francia, ma la rete di infrastrutture copre appena 200 chilometri, presto esauriti nei pressi della capitale. «Dobbiamo ringraziare i nostri sponsor - dice il team - e chi volesse può seguirci su facebook, dove c'è la pagina che aggiorneremo durante il tragitto».

IL BLOG

Le imprese dei ragazzi al Mongol Rally si potranno seguire sul nostro sito. Non sarà facile garantire le comunicazioni, soprattutto nella selvaggia Mongolia dove i ripetitori scarseggiano. Ma Giuseppe, Nicolas, Patrick e Michele aggiorneranno il blog Khanederlistan, disponibile dalla prossima settimana qui sul nostro sito: www.ladige.it

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