Selezione del direttore al 118 I dubbi di Degasperi (M5S)
Nuovo attacco del movimento Cinque stelle al sistema sanitario trentino e alla regia politica della Provincia autonoma.
Nel mirino del consigliere provinciale Filippo Degasperi finisce ora la modalità di selezione del nuovo direttore medico per il servizio del 118 di Trento. In particolare, l'esponente M5S denuncia una circostanza sulal quale chiede delucidazioni alla giunta: il fatto che al medico bergamasco, risultato poi il primo nella graduatoria, fosse stato proposto precedentemente da figure trentine non meglio precisate, di «andare a lavorare al Santa Chiara».
Ecco il comunicato diffuso poco fa da Filippo Degasperi.
«Lo scorso 28 novembre è stata completata la graduatoria per conferire l’incarico di direttore medico per il servizio del 118 di Trento.
A classificarsi in prima posizione è stato il dottore bergamasco O.V. il quale ha dichiarato all’Eco di Bergamo di essere stato contattato da non meglio precisate figure che, avendo visitato la struttura nella quale operava e rimaste favorevolmente impressionate dal suo lavoro, gli avrebbero proposto di andare a lavorare al Santa Chiara.
Una proposta premonitrice, visto che il medesimo dottore ha in seguito partecipato al concorso di cui sopra, vincendolo.
Dando per scontata la professionalità del dottor O. V., persona sicuramente capace e competente, ci chiediamo se quello descritto sopra possa essere un modo di procedere corretto. Chi ha fatto visita alla struttura di Bergamo nella quale operava il dottor O.V.?
Chi e in base a quale autorità gli ha avanzato la proposta di andare a lavorare la Santa Chiara?
Per evitare qualsiasi sospetto sulla gestione dei concorsi è necessario dare risposte chiare a questi interrogativi.
Sempre riguardo alla formazione della graduatoria per il responsabile del 118, c’è anche da segnalare una stranezza riguardo al secondo classificato, che risulterebbe essere stato condannato dalla Corte dei conti della Basilicata per aver suggerito di acquistare degli ecotomografi portatili poi mai resi operativi.
Premesso che potrebbe trattarsi di omonimia, nel qual caso nulla ci sarebbe da eccepire, se il dottore secondo classificato risultasse essere lo stesso condannato dalla Corte dei conti si porrebbero gravi interrogativi sulla qualità dei controlli posti in essere dalla commissione giudicante.
Come si capisce si tratta di situazioni che lasciano perplessi. Per vederci chiaro abbiamo provveduto a depositare un’interrogazione presso il Consiglio provinciale e faremo quanto prima una richiesta di accesso agli atti della commissione giudicante».