Vaccini obbligatori, l'Azienda è pronta Bordon: «Più lavoro dal punto di vista amministrativo»
Dopo l'approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge sull'obbligatorietà dei vaccini (12 entro i 16 anni) l'Azienda sanitaria si sta già organizzando anche se - dal punto di vista sanitario - le cose non cambieranno. «I vaccini indicati come obbligatori sono quelli che già attualmente rientrano nel piano di prevenzione vaccinale e dunque dal punto vista del lavoro poco cambia. Ci sarà invece una ricaduta dal punto dal punto di vista amministrativo quando le famiglie inizieranno a chiedere i certificati per l'iscrizione alle scuole. Nei prossimi giorni cercheremo di stimare questo lavoro per farci trovare preparati», spiega il direttore generale Paolo Bordon che nelle scorse ore si è già sentito sulla questione con Marino Migazzi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda sanitaria.
Bordon assicura che proseguiranno le campagne di sensibilizzazione sui vaccini. «Perché al di là dell'obbligo ci piace spiegare perché vaccinare è meglio e dunque continueremo a informare. Le campagne di informazione hanno dato i loro frutti perché comunque i dati trentini sono tra i più alti d'Italia e lo scorso anno erano in ulteriore crescita». Attualmente molti vaccini hanno una copertura che si aggira sul 93% e l'obiettivo da raggiungere è il 95%. Valore che con l'obbligatorietà i vertici dell'Azienda ritengono di poter raggiungere facilmente. In caso di violazione dell'obbligo vaccinale ai genitori esercenti la responsabilità genitoriale e ai tutori, il decreto ha previsto una sanzione amministrativa pecuniaria da 500 a 7.500 euro. Le sanzioni dovranno essere elevate dalle Aziende sanitarie. «Anche su questo vedremo di organizzarci al più prevosto», garantisce Bordon. Il decreto prevede che non potranno essere iscritti agli asili nido e alle scuole dell'infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. Per quanto riguarda invece la scuola dell'obbligo, i minori che non sono vaccinabili per ragioni di salute saranno di norma inseriti dal dirigente scolastico in classi nelle quali non sono presenti altri minori non vaccinati.
In Trentino l'obbligo di presentare il certificato delle vaccinazioni per iscriversi a scuola era rimasto fino al 1999. Poi erano state introdotte le sanzioni. I vaccini obbligatori all'epoca erano quattro: l'antidifterica (dal 1939), l'antipolio (dal 1966), l'antitetanica (dal 1968) e l'antiepatite B (dal 1991). Dal 2011 le quattro vaccinazioni non erano più coercitive, ossia la famiglia poteva rifiutarsi di far vaccinare il proprio figlio e questa scelta non comportava più il pagamento di una sanzione di circa 200 euro. Ora di nuovo tutto cambiato. Si torna all'obbligo di presentare il certificato e alle sanzioni.