Vaccinazioni, in Trentino restano 95 bimbi a rischio di espulsione dalle materne Il termine per regolarizzarli scade il 24 ottobre
Da martedì 24 ottobre ai genitori dei 95 bambini non ancora in regola con le vaccinazioni e che frequentano la scuola materna, sarà chiesto di tenerli a casa a garanzia della salute di tutti gli altri, come previsto dalla nuova legge nazionale. Da qui a martedì, tuttavia, la Provincia contatterà ogni singola famiglia per un ultimo tentativo di persuasione: se i genitori procederanno con la prenotazione e esibiranno la relativa documentazione, i bimbi non saranno lasciati fuori.
È stato il presidente, Ugo Rossi, ha fornire le ultime cifre, augurandosi che in Trentino non sia necessario per le scuole chiamare i carabinieri, come accaduto in altre parti del Paese, per fare rispettare la legge.
«Questo 95 non è il numero di una lista di proscrizione - ha dichiarato Rossi - ma semplicemente quello dei bambini che ad oggi risultano ancora non conformi con le vaccinazioni. L'appello che rivolgo ai genitori è di vaccinare i bambini perché l'obiettivo della norma non è quello di lasciarli a casa da scuola ma di avere il maggior numero possibile di bambini vaccinati nell'interesse loro e dei loro compagni. C'è sempre tempo, anche se si fa in ritardo.
Naturalmente da martedì non potranno portarli a scuola e le scuole avviseranno i genitori il giorno prima. Dovremo adottare una procedura per impedire ai bambini di entrare in classe. Io mi auguro che questi 95 si riducano di molto, comunque noi abbiamo avviato da tempo procedure molto lunghe chiamando anche a casa. Io sono sicuro che non sia necessario chiamare i carabinieri, verrà dato un ulteriore avviso reiterato e mi auguro che sia anche responsabilità della famiglia evitare queste situazioni rispettando la legge nell'obiettivo della salute pubblica».
Il governatore Rossi ha precisato che se un papà o una mamma insisteranno per voler portare il figlio non vaccinato alla scuola materna gli verrà detto chiaramente che non può farlo. «Non useremo i carriarmati, i forestali o gli Schützen - ha detto il presidente della Provincia - ma i nostri insegnanti cercheranno di essere convincenti, avendo una certa esperienza. Di fronte poi a eventuali manifestazioni di volontà di entrare si prenderanno provvedimenti magari il giorno successivo, con buon senso, ma anche nel rispetto della legge. D'altronde io sono convinto che anche chi ha deciso di non vaccinare i figli, decisione che noi rispettiamo ma non condividiamo, avrà la responsabilità di prendere atto che c'è una comunità intorno a se stesso che deve essere rispettata perché ci sono famiglie che anche in questo periodo hanno deciso di fare vaccinare i figli anche se prima non l'avevano fatto, quindi il rispetto deve essere reciproco. Si tratta di 95 bambini su 15.224 che frequentano le nostre scuole materne».
Questi 95 bambini frequentano le scuole di Trento e di altri centri distribuiti nel territorio provinciale.
Il presidente Rossi ha precisato che invece non si prevedono particolari problemi per gli asili nido, visto che si ipotizza che i genitori dei bambini non vaccinati avranno meno problemi a tenerli a casa.
La giunta provinciale all'inizio di settembre aveva definito la procedura prevedendo una serie di sollecitazioni per i genitori degli allora 2.093 bimbi tra 0 e 6 anni (1.061 da tre a 6) non conformi rispetto agli obblighi vaccinali.