Guida alle birre d’Italia 2019 anche il Trentino alla grande
Da qualche anno è un settore in grande crescita, anche e soprattutto in Trentino: dal punto di vista economico e occupazionale, certamente, ma anche della qualità. Stiamo parlando dei birrifici artigianali, diventati vere e proprie imprese (giovani e green, che non fa mai male) e spesso partite per scommessa o per gioco, magari tra amici, magari in uno scantinato in qualche paese di valle.
Un'altra conferma della bontà dei prodotti trentini arriva dalla Guida alle birre d’Italia 2019 di Slow Food: gruppi di assaggiatori (qualcuno potrà pensare che esistono lavori decisamente peggiori...) hanno preso in esame migliaia di birre in tutta la nazione. E il Trentino si è difeso alla grande.
I riconoscimenti attribuiti ai birrifici nella Guida sono tre: la bottiglia, il fusto e la chiocciola. Al Trentino manca la chiocciola: ne sono state attribuite in tutto 27 e una sola è arrivata in regione, a Batzen di Bolzano. Sono invece due le bottiglie (40 in tutt’Italia) e due i fusti (47 in tutto): bottiglia a Birrificio BioNoc' e a Birrificio Rethia, fusto a Birra Di Fiemme e Birrificio Val Rendena.
Nella categoria «Grandi Birre» troviamo Nevik di Besenello, Quadro di Folgaria, Selvatica di Lavis, Ginevra di Ledro, Staion di Mezzano, Aqvila di Peio. Rockets to Russia di San Michele all'Adige, Maria Mata e Wild Side di Vezzano. Tra le «Birre Slow» la Lupinus, prodotta da Birra di Fiemme, mentre tra le «Birre Quotidiane» ci sono le specialità prodotte da Plotegher, Birra di Fiemme, Leder, BioNoc, Val Rendena e Birra del Bosco.
Qui sotto il post dell'Annuario Trentino con tutti i premiati. Non resta che brindare: cin cin!