Dopo caso di S. Maria, la proposta «Trento, servono i bagni pubblici»
«Ridiamo a Trento i bagni pubblici»
Il caso, che ha indignato molti nostri lettori, della chiesa di Santa Maria Maggiore utilizzata come orinatoio, ha riproposto il problema dei servizi pubblici in città.
La proposta di Francesco Borzaga, in una lettera al nostro giornale: ridiamo a Trento i bagni pubblici.
«Gentile direttore,
lo spettacolo della splendida chiesa di Santa Maria Maggiore usata come orinatoio è certamente un pesante schiaffo alla città, e l’autore merita di essere severamente punito. Tutto questo premesso, l’episodio evidenzia un problema non nuovo: non solo i dintorni di Santa Maria, ma altri luoghi più o meno prossimi sono rallegrati da un insopportabile odore di urina.
La cosa non giova alla vivibilità di Trento, pur molto lodata. Ricordo che nella mia purtroppo lontana gioventù la città disponeva di diversi pubblici orinatoi, punto di raccolta e sfogo per noi ragazzi. Ricorderò qui il motto latino «Si amicus tuus mingit, minge aut mingere finge!». Lascio agli studenti del Liceo classico G. Prati l’onere della traduzione.
Sta di fatto che la gioventù odierna, assai deplorevolmente, preferisce al vino la birra, consumata tra l’altro in quantità notevole. Il fatto fa crescere considerevolmente le emissioni urinarie.
In casi come questi giudico ragionevole arrendersi all’evidenza: ridiamo a Trento i pubblici orinatoi».
Francesco Borzaga