Natale in pandemia: uno su quattro non farà regali, pochi andranno al ristorante
La pandemia Covid con il suo corollario di divieti di spostamento, chiusure di attività e crisi economica e di redditi impatta ovviamente sulla tradizione dei regali di Natale con un italiano su quattro che rinuncerà agli acquisti e una spesa media in calo.
L’indagine della Confcommercio non sorprende visto anche il peggioramento della seconda ondata della crisi sanitaria che sta colpendo il nostro paese.
E secondo l’Unc, l’Unione nazionale consumatori, a farne le spese saranno tutti i tipi di beni tranne i giocattoli.
Sempre secondo le imprese del commercio inoltre solo il 17,3% della tredicesima sarà destinato ai regali, mentre la maggior parte (oltre il 67%) verrà utilizzata per spese per la casa, risparmio, tasse e bollette. In calo anche il budget medio che scenderà a 164 euro dai 169 dello scorso anno. L’indagine registra l’aumento delle spese inferiori ai 300 euro (dal 91,6% al 94,2%) e la riduzione di quelle superiori ai 300 euro (-31%) che, di fatto, riducono il valore degli acquisti; La spesa complessiva si ridurrà del 18%, passando da quasi 9 miliardi di euro del 2019 a 7,3 del 2020; E la pandemia e l’incertezza influiscono anche sui comportamenti. L’acquisto anticipato dei regali a fine novembre, è effettuato dal 20% dei consumatori contro il 26% dell’anno scorso, e aumenta dal 51,3% al 61% la quota di chi preferisce aspettare la prima metà di dicembre.
Fra gli acquisti i giocattoli, sottolinea l’Unc basandosi sui dati Istat, sono al primo posto, l’unica voce che registra un rialzo delle vendite superiore rispetto agli anni passati.
Tutte le altre spese, invece, pur segnando una crescita delle vendite nel confronto con i mesi precedenti, mostrano un deciso ridimensionamento paragonandole agli scorsi Natali. Al secondo posto ci sono i Prodotti per la cura della persona come i profumi, i cosmetici, creme viso-corpo, trousse trucchi. Al terzo posto, sul gradino più basso del podio, gli Elettrodomestici (televisori, tostapane, caffetterie elettriche, sbattitori elettrici, robot da cucina, planetaria, rasoi elettrici, radiosveglie …).
Solo in undicesima posizione, fuori dalla classifica, Alimentari e bevande. La voce include sia l’aumento di spesa che si verifica per il pranzo di Natale sia i regali a base di cibo, come panettoni, pandori, dolciumi, spumanti. La spesa, pur crescendo del 13,4% rispetto a novembre, registra il minor incremento di sempre, dall’inizio delle serie storiche.