Girls Riders: nel mondo sempre più community di ragazze su due ruote
ROMA - Adrenalina, libertà e indipendenza: per le donne la moto è questo e molto altro. Nel mondo sono, infatti, sempre più numerose le community e le iniziative sociali al femminile fondate sulla condivisione di questa passione.
Dall’Australia al Venezuela passando per l’India, l’Arabia Saudita, lo Zimbabwe e fino al Bel Paese. Sono molteplici le motivazione che spingono le donne a sfrecciare insieme su due ruote: la voglia di concedersi una seconda possibilità dopo aver vissuto condizioni familiari difficili, il sogno comune di fare il giro del mondo in moto, il desiderio di emancipazione e di indipendenza, la lotta contro gli stereotipi e i pregiudizi di una società ancora molto maschilista, la missione di diffondere messaggi educativi e formativi. E anche in Italia le due ruote sono sempre più femminili: ne è un esempio BikerX, la prima scuola di guida sicura su strada certificata FMI, fondata da una donna. “La passione per la moto mi accompagna da sempre, ma solo pochi anni fa ho finalmente trovato il coraggio di mettermi in sella – spiega Eliana Macrì, fondatrice di BikerX – Aprire una scuola di guida sicura è stato un ulteriore passo in avanti, la realizzazione di un vero e proprio sogno nel cassetto. Oggi BikerX vanta numerosi corsi rivolti a neofiti ed esperti, con particolare attenzione ai giovani e alle donne. Il senso di libertà che assicura la moto, infatti, è una sensazione meravigliosa, ma non va dimenticato che quando si è in sella la sicurezza deve sempre essere messa al primo posto. Ecco perché non è mai troppo tardi per seguire corsi come questi”.
Non solo, storie di emancipazione e indipendenza arrivano persino dalle zone rurali dello Zimbabwe dove l’adozione di tricicli elettrici a cinque posti da parte della start-up Mobility for Africa ha migliorato le condizioni di vita delle famiglie: questo mezzo chiamato “Hamba” ha permesso loro di trasportare e vendere i prodotti coltivati nei mercati lontani dai villaggi e di portare con molta più facilità l’acqua potabile a casa. In Arabia Saudita, Paese dove fino a due anni fa la guida era ad esclusivo appannaggio degli uomini, sono nate scuole guida dove le donne possono sperimentare l’ebbrezza delle due ruote.
Ecco la mappa mondiale dell’emancipazione femminile su due ruote:
1. Regno unito: un sogno nel cassetto da condividere - 79 Paesi in 333 giorni: è questo l’itinerario del giro del mondo che ha coinvolto la community Women Riders World Relay, evidenziando quanto sia forte la determinazione e la collaborazione fra il sesso femminile.
2. Zimbabwe: la moto che rende indipendenti - La start-up Mobility for Africa ha migliorato le condizioni di vita delle famiglie nelle zone rurali del Zimbabwe attraverso l’adozione di tricicli elettrici a cinque posti, i quali hanno facilitato il trasporto di prodotti coltivati e acqua potabile.
3. Kenya: la passione contagiosa delle “Sorelle di moto” - A Nairobi il club Piki Dada (“sorelle di moto”) è nato con l’obiettivo di avvicinare le donne alle due ruote. Inoltre, diffondono messaggi educativi e formativi sul mondo delle moto.
4. Arabia saudita: un passo in più verso la libertà - Nel Paese che ha abolito il divieto di guida per le donne solo due anni fa, sono nate delle scuole guida dove possono sperimentare l’ebbrezza di salire in sella alle due ruote, nonostante non si possano ancora emettere le patenti.
5. Pakistan: su due ruote contro gli stereotipi - Il programma Women on Wheels ha coinvolto più di 5000 partecipanti ed è stato fondato con l’obiettivo di abbattere gli stereotipi e i tabù e di permettere alle donne di sentirsi libere e indipendenti.
6. India: sicurezza ed emancipazione sono le parole chiave - Le moto fornite dall’iniziativa We for Women alle poliziotte di Bangalore hanno contribuito a una maggiore emancipazione all’interno del corpo di polizia. Le Biking Queens, invece, si impegnano a diffondere messaggi educativi e di empowerment femminile nelle scuole del Paese.
7. Australia: riscatto, voglia di concedersi una seconda possibilità - È il caso di The Bendigo Girl Riders, un gruppo di oltre 100 donne australiane accomunate da storie familiari complesse caratterizzate da divorzi e violenze domestiche.
8. Stati Uniti: il girl power sfreccia in moto - È impossibile non notare le Caramel Curves, le ragazze di New Orleans dalle personalità eccentriche e dagli outfit scintillanti, che diffondono messaggi di empowerment in sella alle loro moto e organizzano iniziative culturali e sociali.
9. Venezuela: la lotta contro i pregiudizi - Si riconoscono dalla scritta “Long life” sulle giacche le Ratgirls di Caracas, gruppo nato in risposta alle violenze verbali, alle provocazioni e ai pregiudizi di una società maschilista: viaggiano in gruppo per ridurre il pericolo di aggressioni.
10 Italia: la scuola guida Bikerx nata dall’esperienza di una donna - La scuola di guida sicura Bikerx, nata dall’esperienza di Eliana Macrì, dal 2019 mette a disposizione corsi di vari livelli dedicati a neofiti, neopatentati o a chi vuole migliorare la propria tecnica di guida, avvalendosi della collaborazione di istruttori qualificati specializzati.