Tumore al seno, il 31 marzo l'incontro online «È tempo di vita»
La campagna promossa da Novartis in collaborazione con l'associazione Salute Donna Onlus, domani, giovedì, arriva a Trento: ha lo scopo di dare un supporto concreto alle donne che convivono con una diagnosi in stato avanzato e a chi sta loro accanto
TRENTO. La campagna "È tempo di vita", promossa da Novartis in collaborazione con l'associazione Salute Donna Onlus, arriva domani, giovedì 31 marzo, a Trento.
Nata con lo scopo di dare un supporto concreto alle donne che convivono con una diagnosi di tumore al seno in stato avanzato e chi sta loro accanto, "È tempo di Vita" si articola in una serie di iniziative che pongono l'attenzione sulla paziente, il suo vissuto, la sua storia.
Tra queste attività si inseriscono anche i "Live Talks", appuntamenti trasmessi in diretta sulla pagina Facebook di "È Tempo di Vita" e ospitati virtualmente dalle Breast Unit di alcune regioni italiane.
La dottoressa Antonella Ferro dell'ospedale Santa Chiara farà da padrona di casa dell'evento del 31 marzo, affiancata dalla professoressa Daniela Turchetti dell'Università di Bologna, specializzata in Genetica, che tratterà un tema di estrema rilevanza per le pazienti e i loro caregiver: il legame tra geni e tumore al seno avanzato. A livello regionale il tumore al seno avanzato interessa oltre 820 donne.
In questa occasione, accanto al parere degli specialisti, due pazienti racconteranno con coraggio la propria storia e apriranno una finestra di dialogo con tutte le donne che vorranno condividere la propria testimonianza e fare domande.
«La mia più grande speranza per il futuro è che i test genetici e genomici rientrino nei LEA: ciò permetterebbe di uniformare - spiega Antonella Ferro - le indicazioni e l'accesso a questo tipo di test in tutte le regioni italiane. A Trento, ad esempio, abbiamo adottato da settembre scorso, così come in alcune regioni d'Italia, un codice di esenzione che permette a donne ad alto rischio, in quanto portatrici di una mutazione genetica (BRCA 1 e 2 oltre ad altre mutazioni ereditarie meno frequenti) di sottoporsi ad alcuni esami chiave senza il pagamento del ticket».