Trasfusioni di sangue più facili: donate cinque frigoemoteche agli ospedali di valle del Trentino
Mobilitate la sezione trentina dell'Associazione italiana contro le leucemie (Ail) e Advsp valli dell'Avisio: la tecnologia permetterà di rispondere in modo più efficace alle 21.098 richieste di intervento che si registra ogni all'anno. In arrivo anche il sesto apparato, destinato a Rovereto
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TRENTO. La sezione trentina dell'Associazione italiana contro le leucemie (Ail) e Advsp valli dell'Avisio hanno donato cinque frigoemoteche a cinque ospedali di valle del Trentino.
I sistemi permettono di avere a disposizione le sacche di sangue di diversi gruppi sanguigni, riducendo i tempi per il trasporto. È in fase di consegna - informa una nota - una sesta frigoemoteca donata dall'Avis del Trentino, e destinata all'ospedale di Rovereto.
La tecnologia permetterà di rispondere in modo più efficace alle 21.098 richieste di trasfusioni all'anno (dati del 2022) ricevute dall'Unità operativa multinazionale di immunoematologia e trasfusionale. Le 18.603 unità di globuli rossi concentrati all'anno che vengono trasfuse, riporta la nota, sono così suddivise: 11.556 a Trento, 3.375 a Rovereto e 3.672 negli ospedali di valle.
Sono stati spesi 373.320 euro per le cinque frigoemoteche, un'iniziativa che fa parte di un progetto più ampio di innovazione tecnologica e organizzativa per assegnare da remoto le unità di sangue, per cui sono stati spesi 464.820 euro (incluse le spese per le frigoemoteche). Il progetto sarà oggetto di un evento della Società italiana di medicina trasfusionale e immunoematologia (Simti) che si terrà a Trento e a Cles tra due giorni, con il patrocinio dell'Apss, dal titolo "Assegnazione in remoto delle unità di sangue: gestione e prospettive".