Parolari (Pd): nel Nord solo il Trentino non offre lo screening sul tumore al seno a donne tra 45 e 49 anni
Appello della consigliera provinciale affinché il sistema sanitartio locale attivi la pratica di prevenzione anche per le persone sotto i cinquant'anni: i dati del 2023 indicano che rientrano in questa fascia di età ben 150 delle 691 donne malate
DATI Tumore al seno, a Trento 691 casi tra prima diagnosi e recidive nel 2023
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TRENTO. "I dati forniti dall'unità di senologia sull'incidenza del tumore al seno nell'anno 2023, in occasione dell'iniziativa 'Mese rosa', sono allarmanti soprattutto per quanto riguarda il numero di tumori nelle donne con meno di 50 anni: ben 150 donne su 691, infatti, non hanno ancora 50 anni e sono al di fuori dei programmi di screening attivati in Trentino".
Lo dichiara in una nota la consigliera provinciale del Partito democratico del Trentino Francesca Parolari.
"Ricordiamo - aggiunge Parolari - che la giunta Provinciale nel luglio 2022 aveva deliberato l'avvio della estensione delle attività di screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella femminile alla fascia d'età 45-74, con un'offerta di screening ampliata in via preferenziale per le donne della fascia 70-74 anni e, in seguito, per le donne della fascia 45-49 anni previa acquisizione delle risorse professionali necessarie, secondo le seguenti tempistiche: entro dicembre 2022 l'ampliamento della chiamata attiva alle donne con età 73-74 anni; entro dicembre 2023 l'ampliamento della chiamata attiva alle donne con età 70-72 anni; entro dicembre 2024 l'ampliamento della chiamata attiva alle donne con età 45-47 anni; entro dicembre 2025 l'ampliamento della chiamata attiva alle donne con età 48-49 anni".
"Nel febbraio scorso chiedevo con specifica interrogazione quale fosse lo stato dell'arte del programma di ampliamento delle attività di screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella femminile. L'Assessore Tonina rispondeva che l'ulteriore ampliamento, progressivo, alle donne 45-49enni, avrebbe comportato un incremento di circa 7.750 mammografie rispetto all'anno precedente e quindi l'incremento della dotazione di personale di almeno tre unità equivalenti di tecnici sanitari di radiologia medica.
L'Assessore comunicava che si sarebbe partiti dalle 49enni, con l'incremento di un tecnico, e con le successive fasce di età subordinatamente all'incremento degli ulteriori tecnici. Ad oggi nulla si è mosso, nemmeno con riferimento alle 49enni", conclude Parolari, aggiungendo che "dalle informazioni a nostra disposizione, peraltro, risulta che siamo gli unici nel Nord Italia a non offrire lo screening alle donne nella fascia 45-49 anni".