Paoli: negli ambulatori dei medici di base mancano i vaccini antinfluenzali
Il segretario trentino del Sindacato medici critica l'Apss: in molte zone, è saltata la consegna di ulteriori dosi previste nel nostro accordo annuale per la campagna di prevenzione, eppure domani l'Azienda prevede nei propri centri un giorno di vaccinazioni aperte
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TRENTO. "I medici di medicina generale denunciano in molte zone del Trentino, compreso Trento, la mancata consegna di ulteriori dosi di vaccini antinfluenzali previsti inizialmente nel nostro accordo annuale per la campagna di prevenzione sui cittadini non autosufficienti, i pazienti oltre i 60 anni, i pazienti affetti da patologie croniche, le forze pubbliche, le donne in gravidanza e molte altre categorie che ce le richiedono incessantemente da un mese a questa parte".
Lo segnala in una nota il segretario dello Smi (Sindacato medici italiani) del Trentino Nicola Paoli.
"Nonostante la programmazione messa in campo dai nostri professionisti, che si spendono ore al giorno appositamente per preparare liste, frigoriferi, dosaggi e iniettare vaccini, Apss ora ha deciso di chiudere i cordoni della borsa e non rifornirci ulteriormente, creando una interruzione gravissima di pubblico servizio alle nostre comunità.
Abbiamo chiesto ad Apss di consegnare più scorte e ci è stato opporsto un netto rifiuto, dichiarando che non ci sono più vaccini disponibili. Peccato che domani ci sarà addirittura, per tutti gli utenti, una giornata campale in Azienda, dove il personale dipendente effettuerà vaccinazioni a tutti coloro che lo richiederanno, scavalcando i progetti e gli accordi della medicina generale.
Obbligando coloro che avevamo programmato nei prossimi giorni di venire presso i nostri ambulatori, a riprogrammare le proprie necessità in altri luoghi.
Non si va da nessuna parte negando le scorte di vaccinazioni ai medici di medicina generale. Come non si va da nessuna parte non onorando i contratti firmati, i verbali concordati, le progettazioni insite nell'accordo della medicina generale deliberato il 21 giugno 2024. Non inserendo un solo centesimo sul bilancio provinciale per il settore della medicina generale".
Smi - si legge ancora nella nota - "è in agitazione e vedremo di confermare i passi successivi, affiancando i dirigenti medici qualora il 20 novembre, in Trentino, decidessero di scioperare. Questa Azienda e questo assessore non meritano più il nostro rispetto, se va a discapito della nostra utenza e dei nostri cittadini".