Bitumcalor, l'impresa non riesce
Niente da fare per la Bitumcalor, l'impresa non riesce. Napoli espugna il PalaTrento al termine di una partita intensissima e spettacolare e i bianconeri, complice anche la vittoria di Trieste contro Matera, vedono così infrangersi il sogno del primato nella division che avrebbe valso il salto automatico in semifinale playoff
Niente da fare per la Bitumcalor, l'impresa non riesce. Napoli espugna il PalaTrento al termine di una partita intensissima e spettacolare e i bianconeri, complice anche la vittoria di Trieste contro Matera, vedono così infrangersi il sogno del primato nella division che avrebbe valso il salto automatico in semifinale playoff.
Ma la squadra di Buscaglia è comunque uscita dal campo con la consapevolezza di essere pronta per i playoff. I bianconeri hanno giocato alla pari con la corazzata campana (seconda solo a Omegna per punti realizzati), dimostrando personalità carattere da vendere. A fare la differenza è stato l'infortunio alla caviglia di Forray che ha costretto il capitano a saltare gli ultimi 15'. Esattamente quelli in cui Napoli realizzato il break vincente nonostante la grinta di Negri, ieri strepitoso con 4 schiacciate pazzesche.
Già perchè nei primi minuti la Bitumcalor è perfetta. La palla circola veloce e Napoli, molto fisica ma lenta, soffre. Arriva il 10-5 al 5'. Musso non riesce ad ingranare, così ci pensa il possente duo Gatti-Iannilli a pareggiare. La coppia di lunghi campana dà fastidio ai bianconeri che però restano sempre avanti anche grazie alle mani bollenti di Pazzi e Conte, già scatenati con due triple a testa. L'Aquila è vivacissima, rapida, intensa. I campani s'innervosiscono e alla fine della prima sirena sono sotto 25-20. Che diventa 30-20 grazie alla terza tripla di fila di Pazzi e al tiro chirurgico dalla media distanza di Fiorito. Gli aquilotti sono concentratissimi, lucidi, determinati. Negri ruba un altro pallone e fissa il +12 in transizione.
Poi, però, Napoli chiude il lucchetto in difesa e recupera con un 8-0 firmato Gatti. I trentini non riescono a segnare, subiscono le terrificanti stoppate di Gatti e Musso, e così arriva un altro 4-0 per il -2. 34 a 32. Buscaglia chiede più movimento e più pressing. E la risposta è pronta, vigorosa: la difesa morde tantissimo, mentre in attacco la corsa di Conte e Pascolo, unita alla strepitosa mira dalla distanza di Fiorito, sigla il nuovo perentorio 47-41 che chiude un positivo primo tempo.
E al rientro la Bitumcalor non si ferma. Subito schiacciata al peperoncino di Pascolo. Napoli però risponde colpo su colpo. Poi sul 49-44, una bruttissima tegola su Trento: in un contrasto di gioco con Musso capitan Forray si fa male alla caviglia. Il suo urlo di dolore atterrisce il PalaTrento e anche i compagni che dopo la sua uscita incassano un pesante break per il sorpasso partenopeo del 52-53. Musso comincia a far paura con le sue micidiali giocate, mentre l'attacco trentino sembra più impacciato. Nonostante questo l'Aquila tiene in difesa e grazie ad una magia di Santorossa inizia l'ultimo quarto sul 61-57. E questa è la notizia buona. Quella cattiva è che Spanghero, il vice di Forray, è a quota 4 falli e deve uscire. Un duro colpo per il gioco. Ma a far la differenza ci pensa un incredibile Negri: l'ala bianconera si appende al canestro per due volte di fila con due schiacciate pazzesche e tiene il 63-57. Anche Santarossa ci mette l'anima. Ma senza play è durissima: Napoli, lanciata da Musso e Iannilli, sorpassa sul 65-66 a 5' dalla fine.
Ora gli azzurri sembrano avere più energie e volano a +6 sul 67-73. E poi addirittura a +8 a 2'30'' dalla fine. Ed è proprio a questo punto che arriva la scossa: gli aquilotti infilano un secco 6-0 firmato dal solito Negri e tornano a -2 a 27'' dal termine. Il PalaTrento incita a più non posso, ma la Bitumcalor sbaglia il possesso del pareggio con Pazzi e Iannilli da sotto infila il +4 decisivo. Oro c'è Casalpusterlengo, sperando in un arrivederci con Napoli in semifinale.