A Pinzolo. «Insulti razzisti, non torniamo in campo»
È terminata con 45' di anticipo ieri pomeriggio al campo «Cereghini» di Pinzolo la sfida tra i padroni di casa e i roveretani del San Rocco, valida per il campionato juniores provinciale. Motivo? I lagarini si sono rifiutati di tornare in campo dopo l'intervallo, così all'arbitro Gianpaolo Giannone non è restato altro che decretare la conclusione anticipata del match. Ad indurre i giocatori del San Rocco alla drastica scelta, alcuni presunti insulti di stampo razziale piovuti dal pubblico, anche se c'è da dire che secondo il direttore di gara c'erano tutte le condizioni necessarie per proseguire la sfida
È terminata con 45' di anticipo ieri pomeriggio al campo «Cereghini» di Pinzolo la sfida tra i padroni di casa e i roveretani del San Rocco, valida per il campionato juniores provinciale. Motivo? I lagarini si sono rifiutati di tornare in campo dopo l'intervallo, così all'arbitro Gianpaolo Giannone non è restato altro che decretare la conclusione anticipata del match, che in quel momento vedeva granata e roveretani pareggiare 2-2. Ad indurre i giocatori del San Rocco alla drastica scelta, secondo il presidente della sezione arbitrale di Arco Riva Paolo Pasqua, alcuni presunti insulti di stampo razziale piovuti dal pubblico, anche se c'è da dire che secondo il direttore di gara c'erano tutte le condizioni necessarie per proseguire la sfida. Diversa la visione dei fatti della squadra di casa, allenata da Sergio «Pantera» Codognato: a creare il caos, secondo i rendenesi, sarebbe stato un fumogeno acceso dai tifosi di casa, che avrebbe in minima parte interferito nell'azione del gol del pareggio pinzolero, facendo andare su tutte le furie la squadra del San Rocco. Dopo una momentanea interruzione per la tensione creatasi, nell'intervallo sembrava ristabilita la calma, ma da parte della compagine roveretana è arrivata la decisione di abbandonare il terreno di gioco, in quanto i giocatori non si sarebbero più sentiti tranquilli nel tornare in campo.