Senza giocatori e senza mister, in campo andrà la juniores

Non aspettatevi colpi di scena. La via crucis del Calcio Trento si avvia malinconicamente alla conclusione e in vista non c'è alcuna Pasqua di resurrezione. Anzi, il doppio fallimento, societario e sportivo, è ormai sempre più vicino. E già venerdì il tribunale potrebbe sancire la fine di novant'anni di storia pallonara in gialloblù

di Luca Avancini

Non aspettatevi colpi di scena. La via crucis del Calcio Trento si avvia malinconicamente alla conclusione e in vista non c'è alcuna Pasqua di resurrezione. Anzi, il doppio fallimento, societario e sportivo, è ormai sempre più vicino. E già venerdì il tribunale potrebbe sancire la fine di novant'anni di storia pallonara in gialloblù.
 

SOCIETA'  –

trento calcio belfanti pagnielloAnche Morris Pagniello ha gettato la spugna. Sempre più solo e accerchiato il manager italo-australiano avrebbe riposto definitivamente nel cassetto il suo ambizioso ed esotico progetto legato alla Scuola Calcio. Si era concesso qualche giorno per riflettere all'indomani dell'ennesima dolorosa scoppola rimediata dalla squadra sul terreno di Appiano, ma non ha potuto fare altro che prendere atto dell'irrimediabile situazione di sbando in cui versa da tempo la società di via Sanseverino. La presa di coscienza definitiva è coincisa con la seduta di allenamento di giovedì scorso, sul campo sintetico di Melta di Gardolo si sono presentati in cinque, in pratica soltanto lo sparuto drappello di ragazzotti di origine canadese portati a Trento dallo stesso Pagniello nei mesi scorsi. Non bastasse, ci sarebbe stato, almeno secondo i ben informati, anche un vivace scambio di vedute con Piervittorio Belfanti che ha ormai abbandonato la società al suo destino già da qualche settimana. La proprietà mantovana ha fatto chiaramente intendere che non si presenterà venerdì in tribunale a Trento per affrontare l'udienza prevista con l'unico creditore che aveva inoltrato a suo tempo l'istanza di fallimento. «Non mi piace l'idea di essere l'unico intanto a tappare i buchi - ha ribadito scocciato Pagniello -. Se nessuno mi aiuta è impossibile andare avanti. Una società qui semplicemente non esiste e io non posso ricrearla da solo». Il fallimento appare a questo punto davvero inevitabile.
 

SQUADRA

La passata settimana è stata emblematica della situazione di caos assoluto che sta vivendo il gruppo. Due allenamenti appena disputati, mercoledì e giovedì, il primo con otto effettivi, il secondo con appena cinque elementi in campo, a corricchiare e a provare qualche tiro, visto che mancava persino l'allenatore. Delli Carri aveva salutato la compagnia già domenica sera dopo l'infausta trasferta di Appiano, mentre nei giorni successivi il segretario factotum Claudio Dondi aveva raccolto il cortese rifiuto sia del tecnico in seconda Fabrizio Libanoro che dell'allenatore degli Allievi Franco Azzolini. Di Dio e Perrone hanno fatto nel frattempo le valigie e preso la strada di casa, lo stesso dicasi di Manas, a quanto pare già rientrato in Spagna. La seduta di ieri è stata rinviata a questo pomeriggio, sempre che al campo si presenti qualcuno. Il tutto con uno spareggio salvezza alle porte, lunedì quando al Briamasco arriverà il Naturno. Sfida che a giocare saranno con ogni probabilità i ragazzini della juniores.


CORDATE  –

Nel marasma generale ecco che cominciano a rispuntare le cordate. Almeno tre, tutte più o meno intenzionate a raccogliere l'eredità del povero Calcio Trento. Una avrebbe richiamato attorno a un tavolo alcuni imprenditori locali, tra i quali pare i soliti noti Giacca, Depretto e Sontacchi, accanto all'ex dirigente aquilotto Bernabè. Regista dell'operazione un altro ex, Marco Pedrotti. Un secondo progetto è legato invece all'ex presidente del Trento Giorgio Moser e ha un puntello forte nel milanese Daniele Bizzozero, sempre profondamente affezionato ai colori gialloblù. Progetto che conterebbe di coinvolgere altri trentini. Una terza opzione ha trovato finora il sostegno convinto del presidente della Cassa Rurale di Trento Giorgio Fracalossi, punterebbe alla creazione attraverso l'azionariato popolare di una nuova società, la "Pro Trento", idea rilanciata da un gruppo di tifosi e appassionati. Tra tante voci una sola certezza: prima di cominciare scrivere l'ultimo capitolo di questa tormentata storia bisognerà attendere la sentenza del tribunale.

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