Us Open, nella notte le semifinali con Pennetta e Vinci
Saranno la numero 1 e la numero 2 del tennis mondiale, Serena Williams e Simona Halep, le avversarie rispettivamente di Roberta Vinci e Flavia Pennetta, le prime azzurre ad approdare insieme alle semifinali di uno stesso torneo Slam, nella fattispecie gli Us Open. Nella notte italiana, le due pugliesi scenderanno in campo - prima Roberta poi Flavia - con un compito improbo e senza il favore del pronostico. Ma, comunque vada, sono già nella storia.
È stata intanto definita anche la seconda semifinale maschile, dopo quella che opporrà il serbo Novak Djokovic e il croato Marin Cilic, campione in carica. Sarà un derby svizzero tra Roger Federer e Stanislas Wawrinka, affermatisi con facilità rispettivamente sul francese Richard Gasquet (6-3 6-3 6-1) e sul sudafricano Kevin Anderson (6-4 6-4 6-0).
La romena Halep è giunta al penultimo atto del quarto e ultimo torneo Slam della stagione battendo per 6-3 4-6 6-4 la bielorussa Victoria Azarenka, ex numero 1 ora 20/a, finalista a Flushing Meadows nel 2012 e 2013. Il match tra la 23enne Simona e la 26enne Vika è stato interrotto per circa un’ora e mezzo nel terzo set a causa della pioggia, che per la prima volta ha disturbato, nella decima giornata, gli Us Open 2015.
In precedenza l’Arthur Ashe Stadium - l’impianto principale, con 23mila posti, che dall’anno prossimo sarà dotato di tetto retrattile - era stato teatro della straordinaria impresa della Pennetta, n. 26 del ranking, affermatasi per 4-6 6-4 6-2 sulla n. 4, la ceca Petra Kvitova.
«È un’emozione indescrivibile vincere in uno stadio del genere davanti a tanto pubblico», ha commentato la 33enne brindisina.
«Dopo aver perso il primo set non pensavo di poter vincere, ho continuato a lottare su ogni punto, non mi sono mai arresa», ha sottolineato. «Soprattutto nel terzo set sapevo di essere al limite, così come lo era lei.
Avevamo entrambe l’acqua alla gola. Ho continuato a fare quello che con il mio coach avevamo stabilito prima della partita.
Cercavo di fare molta attenzione al suo servizio mancino da sinistra e di resistere alle sue prime due, tre bordate per poi muoverla», ha aggiunto. E ci è riuscita.
Alla seconda semifinale a New York dopo il 2013 (senza contare i quarti nel 2008, 2009, 2011 e 2014), Flavia dice della prossima avversaria: «È una giocatrice molto diversa dalla Kvitova e dalla Azarenka, tira meno forte ma ha più mano. Magari non tira fucilate che ti lasciano ferma, ma ti sposta di più».
Il bilancio dei precedenti è 3-1 per l’azzurra, che però ha perso l’ultimo match, in marzo a Indian Wells.
La Vinci, n. 43, alla prima semifinale agli Us Open (miglior risultato precedente i quarti del 2012 e 2013), affronta invece un’avversaria che in quattro match non le ha concesso neanche un set, e che punta al settimo titolo a Flushing Meadows, e di conseguenza al Grande Slam.
«Dovrò mettere il casco», ha scherzato la 32enne tarantina. Per l’Italia, l’unica, relativa delusione, peraltro prevedibile, della decima giornata è stata la sconfitta nelle semifinali del doppio della Pennetta e di Sara Errani, battute per 6-4 6-1 dalla coppia numero 1 del mondo, la svizzera Martina Hingis e l’indiana Sania Mirza.