Max Colaci, stakanovista della Diatec

L'anno scorso ha giocato praticamente una partita ogni 4-5 giorni. Tra club e nazionale ha staccato soltanto pochi giorni a luglio, quando ha trovato il tempo per sposarsi. Massimo Colaci è lo Stakanov del volley italiano. Con la Diatec Trentino nel 2015 è stato l'unico a disputare tutte le 50 partite che hanno visto impegnata la squadra in campionato, coppe nazionali ed europee. A questi match vanno aggiunti i 33 giocati con la maglia azzurra: sia con il ct Berruto sia con il suo successore Blengini Colaci è stato titolare fisso nella nazionale italiana. 
Eppure il libero pugliese non sembra stanco. Ieri, con la squadra (eccetto Bratoev e Van de Voorde impegnati con le rispettive nazionali), è tornato in palestra. Trentino Volley è infatti di nuovo al lavoro. Dopo poco più di 48 ore di riposo, i campioni d'Italia si sono infatti ritrovati attorno alle 9.30 nella sala pesi dell'impianto di via Fersina per dare ufficialmente il via all'attività del 2016.
Per la ripresa Radostin Stoytchev e Dario Simoni hanno programmato un weekend molto intenso, con una doppia seduta sia ieri che oggi: consueta sessione fisica al mattino, seguita poi in serata da due ore di tecnica e tattica, utili a ritrovare immediatamente confidenza con i fondamentali di gioco e la palla. 
Ma torniamo a Colaci, lo stakanovista.
«In effetti 83 partite costituiscono un numero davvero elevato ma è anche un privilegio aver giocato tutte queste gare: significa essere arrivato sia con la maglia di Trento sia con quella dell'Italia quasi sempre in fondo a tutte le competizioni e non è un traguardo assolutamente banale».
Quale il match che ricorda più volentieri?
«Difficile sceglierne solo uno fra tutti, di memorabili ce ne sono state diversi: con il club però sicuramente gara 1 e gara 4 di finale play off scudetto contro Modena hanno qualcosa più delle altre mentre la vittoria con la Polonia per 3-1 a Tokyo vale tantissimo in chiave azzurra perché ci ha regalato la qualificazione a Rio 2016». 
Tante partite e nessun acciacco.
«Se sono sceso così spesso in campo senza particolari problemi fisici - risponde il libero - è anche per merito di chi mi ha allenato, preparandomi nel miglior modo possibile pure dal punto di vista atletico: con Martin Poeder qui a Trento ormai ci conosciamo benissimo, insieme lavoriamo bene e con metodo. So cosa pretende da me e lui sa cosa posso dare: la situazione ideale. In nazionale all'inizio ho invece avuto qualche problema in più, dovuto alla mancata conoscenza del nuovo preparatore. Ma poi ho capito di cosa c'era bisogno e tutto si è risolto». 
Ed ora di nuovo in palestra.
«Durante questa pausa natalizia stiamo sfruttando il tempo a nostra disposizione per allenarci molto dal punto di vista fisico in sala pesi, senza disdegnare però anche la parte tecnica. Abbiamo fortunatamente la possibilità per allenarci bene e senza la frenesia che precedentemente aveva condizionato i nostri primi mesi con un calendario molto fitto di partite. Dobbiamo fare a meno solo di un paio di giocatori e per questo motivo stiamo cercando di affinare ulteriormente le nostre intese e migliorare gli aspetti che meno avevano convinto in campionato». 
Il traguardo da porsi per l'anno nuovo?
«Il 2016 sarà ricchissimo di appuntamenti importanti, l'obiettivo è quello di continuare a vincere trofei, a partire dalla Coppa Italia e dallo scudetto, senza disdegnare l'idea di approdare nella Final four di Champions League, per continuare poi con l'Italia e l'Olimpiade. Sono traguardi importanti ma proveremo in tutti i modi a portare a casa una medaglia. Metterei la firma per giocare 83 partite anche nel 2016?».

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