Terrorismo, piano d'emergenza per gli Europei di Francia
C’è un piano di emergenza per far disputare l’Europeo di calcio 2016, messo a punto dai responsabili della sicurezza, in accordo con gli organizzatori del torneo. Una «extrema ratio» che scatterebbe in caso di attacchi terroristici - ma anche di fondate minacce - in prossimità o, naturalmente, durante la manifestazione, in programma in Francia dal 10 giugno al 10 luglio.
Messo a punto dopo la strage che lo scorso 13 novembre scosse Parigi e tutta l’Europa, facendo 130 vittime, il «Piano B» prevede che le partite possano essere spostate in sedi e date diverse da quelle programmate e addirittura giocate a porte chiuse, senza pubblico. «Non siamo a conoscenza di minacce specifiche - ha confermato una fonte della Uefa - però vogliamo essere preparati ad ogni evenienza».
C’è il rischio di vedere gli stati di Euro 2016 desolatamente vuoti? Non concreto, al momento, ma polizia e servizi segreti - che dal massacro del Bataclan non hanno abbassato il livello di allerta - hanno ben chiaro che se gli attacchi kamikaze non furono ancora più sanguinosi lo si dovette alla prontezza degli addetti alla sicurezza chi impedirono ai tre attentatori imbottiti di esplosivo di entrare nello Stade de France, dove si giocava l’amichevole Francia-Germania, costringendoli a farsi saltare in aria all’esterno dell’impianto gremito da decine di migliaia di spettatori. E pochi giorni dopo fu annullata una seconda amichevole, Germania-Olanda, perchè a pochi minuti dal calcio d’inizio si temette la presenza di una bomba nello stadio di Hannover.
Nè viene sottovalutata la minaccia lanciata dall’Isis pochi giorni dopo gli attentati, quando avvertì che la Francia «non vivrà in pace finchè continueranno i bombardamenti» contro le forze del califfato. Del resto, già dopo l’eccidio alla redazione di «Charlie Hebdo» del gennaio 2015 il torneo continentale era divenuto un obiettivo «sensibile». «Sono state prese tantissime precauzioni - le parole del presidente della Federcalcio francese, Noel Le Graet, a novembre - ma abbiamo visto che i terroristi possono colpire in qualsiasi momento. C’era già preoccupazione per gli Europei. Adesso è ovviamente ancora più grande».