Higuain - Napoli, sempre più braccio di ferro
Il Napoli tace, il braccio di ferro continua, la telenovela si arricchisce ogni giorno di una nuova puntata. Aurelio De Laurentiis da Los Angeles dove si trova per curare suoi interessi cinematografici non risponde alle «provocazioni» che arrivano dall’Argentina. Il protagonista delle bordate contro il presidente del Napoli è sempre lo stesso, Nicolas Higuain, fratello e manager del Pipita.
Anche oggi non si è lasciato sfuggire l’occasione per intervenire con una nuova intervista - questa volta al quotidiano spagnolo Marca - e per sottolineare ancora il concetto già espresso nei giorni scorsi: non rinnoviamo il contratto e visto che De Laurentiis non fa sconti sulla clausola rescissoria di 94,7 milioni di euro che fino ad ora non c’è nessuno disposto a versare, mio fratello rimarrà al Napoli per altri due anni, fino a scadenza del contratto e farà il suo dovere. Il braccio di ferro, insomma, continua. Gli Higuain sperano che di fronte alla prospettiva di non incassare neppure un euro fra due anni, De Laurentiis si convinca ad abbassare oggi le sue pretese «accontentandosi» di una cifra inferiore che, evidentemente, qualcuna delle società che corteggiano il Pipita si è già detta in privato disponibile a pagare.
In ogni intervista, Nicolas Higuain concede nuovi dettagli sui motivi che inducono lui ed il fratello a rifiutare la proposta del Napoli di allungamento del contratto. «Nel 2013 - ha detto a Marca - abbiamo deciso di lasciare il Real Madrid perché volevamo cambiare aria. A Napoli arrivammo con grande entusiasmo, c’era un progetto ambizioso con Rafa Benitez in panchina, si parlava di miglioramento delle strutture, lotta alla Juve. A mio parere, però, il progetto non è all’altezza di Gonzalo».
«Napoli - ha aggiunto - ha dato molto a Gonzalo e viceversa, ma il progetto è al di sotto delle sue aspettative. I giovani vanno bene, ma non per competere con la Juve. Gonzalo non rinnoverà il contratto, ne siamo sicuri considerando questa situazione del progetto. Abbiamo un contratto e lo rispetteremo, ma non cambieremo opinione». Il fratello dell’attaccante ha spiegato: «Non ho parlato con altri club, non stiamo valutando l’idea della cessione, non ci sono state offerte concrete, ma ci sono 4-5 club che si possono permettere Higuain».
«Sui contratti - ha aggiunto - ci sono le firme e il club ha diritto di chiedere la clausola, così come noi abbiamo il diritto di non rinnovare. Si potrebbero permettere di pagare quattro o cinque squadre tra Spagna e Inghilterra, più un club in Francia ed uno in Germania. Simeone? È un grande allenatore, negli ultimi tre anni ha giocato due finali di Champions con un fatturato inferiore rispetto ai grandi, e l’unica squadra che non è riuscito a battere è il Real Madrid. Gonzalo è allenato da Sarri, anche lui un grande tecnico. Vedremo in futuro se sarà agli ordini di Simeone, Guardiola o Conte». Nicolas Higuain ha infine anche sottolineato due episodi difficili dell’esperienza del Pipita a Napoli: «Gonzalo a Napoli - ha detto - ha vissuto momenti bellissimi, ma anche molto brutti. Dopo una partita con la Lazio, abbiamo vissuto un episodio di violenza con un gruppo di tifosi, che oggi si saranno sicuramente pentiti. Eravamo in auto mia madre, mio fratello ed io, colpirono un vetro e lo ruppero. Nessuno del club ci contattò per sapere come stavamo. Un altro episodio che non ci fece arrabbiare parecchio fu quando De Laurentiis diede pubblicamente del grasso a Gonzalo».