Fognini batte Edmund e raggiunge Cecchinato negli ottavi a Parigi non succedeva dal 1976 con Panatta e Barazzutti

Due italiani insieme agli ottavi al Roland Garros: Fabio Fognini e Marco Cecchinato. L'ultima sulla terra rossa parigina era accaduto nel 1976: 42 anni fa Adriano Panatta conquistò il titolo sulla terra rossa parigina battendo in finale lo statunitense Harold Solomon, mentre Corrado Barazzutti si fermò nei quarti sconfitto per dall'argentino Guillermo Vilas. Una prestigiosa doppietta che arriva quattro mesi dopo quella centrata dallo stesso Fognini e da Andreas Seppi agli ultimi Australian Open. La conferma del buon momento del tennis maschile azzurro, tra volti noti e gradite novità (vedi Cecchinato e Berrettini).

Sempre nell'Era Open l'Italia ha avuto due rappresentanti negli ottavi di uno Slam maschile in altre tre occasioni e sempre a Parigi. Nel 1972 Panatta fu eliminato nei quarti da Metreveli, mentre Nicola Pietrangeli si fermò agli ottavi. Nel 1973 Pilic superò Paolo Bertolucci nei quarti e poi Panatta in semifinale. Infine nel 1975 Panatta fu battuto da Borg in semifinale, mentre Tonino Zugarelli si fermò agli ottavi di fronte a Dibbs.

Prima dell'era open, invece, questo evento (almeno du italiani agli ottavi di un Major) si è verificato due volte a Wimbledon (1949 e 1955) e altre dieci volte al Roland Garros.

A fine match su Instagram ha pubblicato una foto con il ghiaccio sulle caviglie, soprattutto la sinistra che da qualche tempo non gli dà tregua. Tanto Fabio Fognini era stato veloce nei primi due turni in cui non aveva ceduto set, tanto ha dovuto soffrire sul "Suzanne Lenglen" (tre ore e mezza) per piegare in rimonta la resistenza del britannico Kyle Edmund: 63 46 36 64 64 il punteggio in favore del 31enne ligure. Ma l'importante era il risultato: per la seconda volta in 11 partecipazioni è negli ottavi al Roland Garros (nel 2011 raggiunse i quarti) e l'Italia può gioire con lui e con Marco Cecchinato: due azzurri così avanti sulla terra rossa parigina non si vedevano da 42 anni. Correva l'anno 1976 quando Adriano Panatta conquistò il titolo battendo in finale lo statunitense Harold Solomon, mentre Corrado Barazzutti si fermò nei quarti sconfitto dall'argentino Guillermo Vilas. "Questi risultati fanno bene a tutto il movimento del tennis italiano, più siamo meglio è, non ci sono gelosie. Vedere Cecchinato così migliorato negli ultimi mesi e in grado di giocarsela con i più forti o assistere qui a Parigi alla crescita di un giovanissimo come Berrettini, capace di strappare un set a un giocatore fortissimo come Thiem, sono ottimi segnali. Sono contento che nuovi giocatori italiani si stiano affacciando a questo livello, fa ben sperare per il futuro", sottolinea Fabio.

"Sono stanchissimo, ma felice - aggiunge - felice di essere di nuovo negli ottavi in quello che è il mio Slam preferito. Spero di riuscire a recuperare, è fondamentale. Farò tutto il possibile per farmi trovare pronto". Poi racconta il match: "Ero molto tranquillo, anche se la posta in palio era molto alta. Ho recuperato il break di svantaggio iniziale nel primo set, poi nel secondo ho cominciato a sfarfalleggiare e il mio avversario mi è scappato sul 5-1. Però ho rimontato fino al 5-4, ma lui è stato furbo a chiedere il medical time-out spezzandomi il ritmo e nel game seguente ho ceduto il servizio. Perso il terzo set sono stato costretto a rincorrere, ma sempre con lucidità e senza farmi prendere dalla fretta o dal nervosismo. Nel quinto è stato fondamentale recuperare il 15-40 al servizio sul 2-2. Ho alzato il livello perché contro avversari così forti devi fare qualcosa in più, quando puoi devi prenderti dei rischi per vincere. Oggi è andata bene, potevo benissimo perdere al quinto. Edmund è un giocatore molto potente ma l’ho visto stanco: con il dritto fa tantissimi punti e con il rovescio sbaglia poco. Sapevo che sarebbe stata una battaglia perché siamo molto vicini nel ranking e Edmund è un giovane emergente. Nell'ultimo anno è cresciuto tantissimo come testimonia la semifinale raggiunta ad inizio stagione agli Australian Open. Sono molto contento perché dal torneo di Roma ho trovato di nuovo il mio gioco e i risultati di conseguenza arrivano"

Diego Maradona, che ha conosciuto lo scorso anno nella trasferta di Davis a Buenos Aires,lo ha seguito postando foto e messaggi su Instagram: "Vamos FabioFogna", gli ha scritto. E anche il pubblico parigino si è schierato dalla sua parte: il tennis di Fognini diverte e i campi sui quali gioca sono sempre strapieni. Grazie al successo su Edmund è già salito in 15esima posizione nella classifica Atp, a meno due dal suo best ranking (numero 13) dell'aprile 2014, anno di grazia. Il 12esimo posto, che significherebbe ritoccare il best ranking, dista solo 115 punti, per non dire che anche puntare all'agognato ingresso tra i top ten non è una chimera. Anzi. Fabio sta dando continuità al buon tennis fatto vedere già al Foro Italico qualche settimana fa, dove aveva raggiunto i quarti battendo tra gli altri Thiem e strappando un set al cannibale Nadal. Segno che quella forma che sembrava un po' svanita dopo il brillante avvio di stagione (ottavi anche a Melbourne) è tornata nel momento ideale, fra Roma e Parigi sulla sua superficie preferita. Lunedì troverà Marin Cilic, il gigante croato testa di serie numero tre, che di recente ha raggiunto le semifinali al Foro Italico. Due a uno i precedenti in favore del 29enne nato a Medjugorje, campione agli US Open 2014 e finalista ai recente Australian Open. "Arrivati alla seconda settimana può accadere di tutto - dice Fabio - certo contro Cilic non parto favorito, ma una volta l'ho pure battuto. Ci riproverò".

SINGOLARE 
Primo turno
(1) Rafa Nadal (ESP) b. (LL) Simone Bolelli (ITA) 64 63 76(9) 
(27) Richard Gasquet (FRA) b. Andreas Seppi (ITA) 60 62 62
Thomas Fabbiano (ITA) b. Matthew Ebden (AUS) 64 57 62 36 62
(6) Kevin Anderson (RSA) b. Paolo Lorenzi (ITA) 61 62 64
(18) Fabio Fognini (ITA) c. Pablo Andujar (ESP) 64 62 61
Marco Cecchinato (ITA) b. Marius Copil (ROU) 26 67(4) 75 62 108
Matteo Berrettini (ITA) b. (q) Oscar Otte (GER) 36 75 62 61

Secondo turno
Borna Coric (CRO) b. Thomas Fabbiano (ITA) 4-6 6-2 6-1 6-1
(18) Fabio Fognini (ITA) c. (q) Elias Ymer (SWE) 64 61 62
Marco Cecchinato (ITA) b. (LL) Marco Trungelliti (ARG) 61 76(1) 61
Matteo Berrettini (ITA) b. (q) Ernests Gulbis (LAT) 62 36 64 63

Terzo turno
(18) Fabio Fognini (ITA) b. (16) Kyle Edmund (GBR) 63 46 36 64 64
Marco Cecchinato (ITA) b. (10) Pablo Carreno Busta (ESP) 26 76(5) 63 61
(7) Dominic Thiem (AUT) b. Matteo Berrettini (ITA) 63 67(5) 63 62

Ottavi
(18) Fabio Fognini (ITA) c. (3) Marin Cilic (CRO) lunedì 
Marco Cecchinato (ITA) c. (8) David Goffin (BEL) domenica Suzanne Lenglen Court: 3° match a partire dalle ore 11

 

Nei giorni scorsi i colleghi stranieri le avevano chiesto se poteva diventare la Ostapenko del 2018, memori dei suoi exploit di inizio carriera, quando Camila Giorgi era una sorta di pericolo pubblico per le più forti. Chiedere informazioni alla Sharapova, solo per citare un esempio. Non sapevano che la stagione in corso ci sta offrendo una giocatrice molto più affidabile del passato, quando poteva battere le migliori ma rischiava (e perdeva) spesso con le più deboli. Quest'anno è stata quasi implacabile con chi le sta dietro nel ranking vincendo 9 partite su 12, compresi i successi sulla Min e la Duque-Marino qui a Parigi nei primi due turni.

Ma il suo bilancio si è un po' appiattito contro chi le sta davanti e per raggiungere la seconda settimana del Roland Garros era indispensabile uno step in più. Avrebbe dovuto ritrovare i suoi picchi di rendimento e lo ha fatto solo in parte contro Sloane Stephens, decima testa di serie. Non è stato sufficiente, perché dopo un braccio di ferro di due ore e mezza l'ha spuntata la campionessa in carica degli US Open: 4-6 6-1 8-6. Peccato per quel passaggio a vuoto nel secondo set e perché per due volte l'azzurra ha avuto la possibilità di servire per il match. "C'è rammarico per la sconfitta - ammette - ma nessun rimpianto perché non posso rimproverarmi nulla. Ho giocato su ogni punto con determinazione". La 26enne di Macerata nella sua carriera vanta gli ottavi a Wimbledon nel 2012 e a New York nel 2013, ma resta il dubbio che a Parigi possa non farcela, visto che probabilmente la terra rossa qualcosa toglie al suo tennis esplosivo, quasi una scossa elettrica. "Ma ci riproverò", sottolinea. Intanto non aveva mai raggiunto il terzo turno.

 

 

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