Il Chievo fa soffrire CR7 e la Juve, ma alla fine...
Tutti aspettano Cristiano Ronaldo, e trovi Giaccherini. Tutti pensano alla goleada bianconera, e al 30’ del secondo tempo il piccolo Chievo è in vantaggio. Alla fine i Campioni d’Italia vincono 3-2, la risolve Bernardeschi al 93’, CR7 non segna ma offre sprazzi dei suoi colpi: ma l’andamento a sorpresa della prima di campionato dà la misura di come la Juventus si troverà a dover lottare su ogni palla fino alla fine, e di molto lavoro che resta da fare per trovare gioco e intesa tra le ‘stellè della squadra superfavorita.
Nel caldo dello stadio Bentegodi, con misure di sicurezza al massimo per l’occasione, il più osservato è ovviamente CR7, al primo impatto con il campionato italiano, osannato all’entrata in campo e a ogni palla toccata. Allegri conferma la formazione annunciata, con il trio Douglas Costa-Cuadrado-Dybala alle spalle del portoghese, centrocampo a due con la coppia collaudata Pjanic-Khedira e difesa con il figliol prodigo Bonucci - fischiato per quasi tutto il primo tempo - accanto a Chiellini e laterali Cancelo e Alex Sandro. D’Anna risponde con una formazione 4-3-3 con Stepinski unica punta supportato da Giaccherini, e difesa volonterosa davanti a Sorrentino.
Pronti-via, e la Juve va subito in vantaggio al 3’, con Khedira che gira di sinistro in porta una palla deviata di testa da Chiellini su punizione dalla trequarti di Pjanic. Da qui sembra tutto in discesa, con i bianconeri a dominare su ogni palla, e Ronaldo a stare in agguato in ogni occasione, come al 18’ quando sfiora il palo alla destra di Sorrentino, o come quando lancia la ripartenza con un velo per Dybala e quindi per Cuadrado, che però non gli restituisce la palla in posizione favorevole, preferendo tirare alto.
Tutta questa supremazia territoriale e tecnica non si traduce comunque in tiri o in gol, la palla viaggia per linee orizzontali e lente, complice anche il grande caldo che induce l’arbitro Pasqua a concedere il ‘time out’ intorno alla mezz’ora. E dopo la sosta il Chievo pare rinfrancarsi e alzare la linea di gioco, arrivando prima sui palloni e bloccando il rifornimento alle punte. Così capita che al 37’, su rimpallo perso dalla Juve, Giaccherini trova un corridoio a sinistra e crossa perfettamente a centro area dove Stepinski viene lasciato solo e ha tutto il tempo di incornare per il pari, forse non meritato fino a quel momento.
Si va così al riposo con un pari inaspettato, che fa tirar fuori la voce ai tifosi clivensi, fino ad allora sovrastati dall’entusiasmo dei supporter juventini. La ripresa vede un altro tentativo solitario di Ronaldo, che con uno dei suoi tiri da fermo a girare mette in difficoltà Sorrentino. Ma il Chievo continua a far girare la palla e a lanciare precisi contropiedi, che prendono la difesa bianconera impreparata. E ancora Giaccherini, al 9’, dà ai suoi l’insperato vantaggio: sempre a sinistra scavalca Cancelo che in ritardo lo abbatte. È rigore, che lo stesso ex insacca spiazzando Szczesny.
L’infuriato Allegri capisce che è ora di dare più cattiveria alla squadra, e inserisce i «muscolari» Mandzukic ed Emre Can più Bernardeschi al posto di uno spento Cuadrado, di Douglas Costa e Khedira. Il croato vicecampione del mondo trova l’intesa con Ronaldo, che si sposta a sinistra portando lo scompiglio nella difesa gialloblù, con tre occasioni in cinque minuti fino al pareggio, che giunge al 30’ su angolo, battuto da Alex Sandro e toccato in rete da Bonucci con la complicità di Bani. E anche i fischi lasciano lo spazio all’esultanza, al ritorno dello «sciacquarsi la bocca» in maglia bianconera.
Alla ricerca della vittoria, adesso, la Juve va anche allo scontro fisico con il Chievo, e Pasqua tira fuori gli unici due cartellini gialli della gara - anche se nei confronti di due clivensi. Al 33’ Ronaldo tira una delle sue punizioni a giro dalla sinistra, con Sorrentino che respinge sui piedi di Bonucci, che però non trova il tempo giusto per la doppietta, poi Emre Can al 40’ di testa trova ancora il portiere avversario. Un minuto dopo, su altra mischia in area, c’è uno scontro tra Ronaldo e Sorrentino, che finisce a terra; la palla si impenna e Mandzukic la tocca di testa. La Juve reclama il gol, ma Sorrentino resta a terra quasi esanime, tra la paura dei compagni (uno gli mette anche la mano in bocca, quasi a controllare che la lingua non sia rivoltata a soffocare).
Mentre entrano i medici l’arbitro convalida, poi però va a controllare la Var, e annulla per la carica sul portiere gialloblu. Quest’ultimo sarà costretto a uscire in barella - ma cosciente, visto che saluta il pubblico - e viene sostituito da Seculin. Non è finita ancora, perchè ci sono 5 minuti di recupero, e al 48’ la Juve trova la vittoria insperata, con Bernardeschi che tocca sotto porta un pallone fatto filtrare rasoterra da Alex Sandro. Esultano i tifosi, CR7 alla prima non ‘steccà, anche se c’è ancora molto da limare in casa juventina.