Federcalcio: Gravina è il presidente con elezione plebiscitaria
Gabriele Gravina è il nuovo presidente della Federcalcio. Il dirigente abruzzese, 65enne massimo dirigente della serie C, è stato eletto dall'assemblea riunita all'Hilton Rome Airport di Fiumicino al primo turno, forte del 97,2% dei voti. Alla presenza del presidente del Coni Malagò e del presidente della Fifa Infantino. «Devo ringraziare tutti per il supporto e il sostegno alle idee indicate nella nostra piattaforma. Gabriele è uno di voi e con voi vuole cambiare la direzione del calcio italiano e soprattutto vuole vivere questa nuova straordinaria esperienza di rilancio - le sue prime parole da presidente Figc - Dobbiamo cambiare verso e direzione, risponderemo con i fatti, con i comportamenti e col lavoro. Il mio progetto è stato definito ambizioso, so benissimo che bisogna lavorare ma anche saper sognare e soprattutto credere. Credo in quello che ho scritto, credo nella collaborazione di tutti voi.
Sono convinto che dobbiamo andare incontro alle esigenze del calcio italiano, che non può più aspettare. Ripartiamo insieme». Per Gravina essere eletto col 97,2% dei voti «è un carico di responsabilità notevole ma anche un segno di grande maturità e attenzione del mondo del calcio che vuole affrontare i temi importanti. Il 97,2% non dà alibi a nessuno: vuol dire che il calcio italiano ha maturato la consapevolezza della necessità del cambiamento. Ora dobbiamo ragionare con logiche di sistema. Il nostro sarà un percorso contro il tempo, ma la realizzazione delle nostre idee richiede tanta tanta buona volontà oltre che condivisione. Se condividiamo la strada, possiamo farcela e il tempo giocherà a nostro favore. La presenza delle componenti qui schierate dimostra che la partita va giocata tutti insieme. E sono convinto che i media saranno uno stimolo».
Ha poi continuato Gravina sul confronto con il Coni: «Il discorso sui contributi del Coni sarà oggetto di un controllo e di una verifica. Abbiamo sentito parlare di ulteriori tagli, dovremo discuterne tenendo una posizione di fermezza: dobbiamo rivendicare il nostro ruolo, la Figc è la prima federazione sportiva e con milioni di tesserati. Dobbiamo recuperare, nel rispetto dei ruoli, un percorso di collaborazione con tutti gli enti istituzionali con i quali la Figc deve interfacciarsi, quindi il Coni e il Governo. Massima disponibilità al dialogo, che sarà costruttivo, ma sarà fondamentale anche il rispetto reciproco delle diverse posizioni», ha aggiunto Gravina.
«Il futuro della serie B? Dobbiamo aspettare le decisioni definitive degli organi di giustizia, ma lo scenario sembra delineato. Nel programma abbiamo indicato la volontà di arrivare a un format di 20 squadre: dovremo per questo modificare alcune norme. Quando questo sarà fatto affronteremo subito il discorso sulle promozioni e le retrocessioni del campionato in corso». Il chiarimento sulla composizione del nuovo Consiglio federale «sarà la prima priorità del mio mandato, perchè credo sia un gravissimo errore strategico partire senza un consiglio al completo. Spero che nell'arco di qualche ora, sarà il primo punto che risolveremo in tempi rapidissimi in modo che già dalla settimana prossima ci sia la possibilità di convocare il primo consiglio». Tra le posizioni controverse riguardo l'ineleggibilità in base alla legge 8, quella di Claudio Lotito, ma anche di Damiano Tommasi (Assocalciatori), Umberto Calcagno e Marcello Nicchi (arbitri): «Mi appellerò alle norme previste - precisa Gravina - l'argomento è molto dibattuto e non voglio commentare le origini di questo provvedimento. Oggi la mia carta costituzionale è lo statuto».
«C'è stata una richiesta ufficiale da parte di Lotito - ha concluso Gravina - e mi sembra che abbia avuto ragione e io devo rispettare lo statuto. Lo stesso verrà fatto da Nicchi, Tommasi e Calcagno, tutti vogliono restare consiglieri federali. Il presidente federale deve dare concreta attuazione ai dettami delle norme».