L'Inter getta al vento la vittoria al Bentegodi
L’Inter getta al vento la vittoria al Bentegodi facendosi raggiungere nel finale dal Verona. Ancora troppi errori difensivi per gli uomini di Conte che restano al quarto posto in classifica, un punto dietro l’Atalanta. Colpa di un tempo di fatto regalato ai veneti.
Con le assenze di Bastoni e D’Ambrosio, Conte impiega Godin con De Vrij e il rientrante Skriniar. Senza l’infortunato Barella, l’allenatore nerazzurro getta nella mischia Gagliardini a far coppia con Brozovic in mezzo al campo mentre sulle fasce, giocano Candreva e Young. Confermato Lukaku ma non Eriksen e Lautaro: ci sono Borja Valero e Sanchez dal primo minuto. Juric non può ancora contare su Zaccagni. Gioca Lazovic sulla trequarti, al fianco di Pessina, dietro l’unica punta Stepinski.
Sulla fascia sinistra, c’è Dimarco mentre sulla mediana, si rivede Amrabat. In difesa, ci Gunter completa il terzetto con Rrahmani e Kumbulla, quest’ultimo prossimo colpo di mercato proprio dell’Inter.
Partenza a razzo del Verona che al primo affondo passa.
Lazovic dalla fascia sinistra manda letteralmente al bar il malcapitato Skriniar e davanti ad Handanovic non perdona.
L’Inter reagisce più di rabbia e il Verona continua a imperversare con un palo di Veloso e in sinistro fuori di un nulla da parte di Dimarco. Inter alle corde. Prima del cooling break un destro dal limite di Gagliardini scalda le mani a Silvestri, avvisaglia di un’ Inter che sembra risvegliarsi.
E l’Inter di inizio ripresa è davvero un’altra squadra. Ritmi alti e Verona che si chiude a riccio in difesa. Silvestri è decisivo su Candreva ma non può nulla sul tap-in di Brozovic dopo il palo colpito da una grande giocata di Lukaku. E con un pizzico di fortuna l’Inter passa in vantaggio. Sul traversone di Candreva, Dimarco con il petto beffa il malcapitato Silvestri e i nerazzurri mettono così la freccia, nonostante il Verona immediatamente dopo sciupi con Faraoni il pareggio ad un metro dalla porta di Handanovic.
L’Inter è in pieno controllo, i tanti cambi non incidono e sono gli uomini di Conte ad avere un paio di opportunità avventate con affanno dalla difesa scaligera. Ma nell’afa del Bentegodi il lampo è del Verona. Rrhamani entra come nel burro nella difesa nerazzurra e serve il solitario Velosi che di sinistro dal dischetto fulmina Handanovic.