Sinner rinuncia a Tokyo, dure critiche dai vertici del Coni
Il presidente Malagò: «Le sua modalità sicuramente non sono piaciute al sistema sportivo». Barazzutti: «Non è infortunato, così mortifica i valori della più alta competizione mondiale».
ROMA. Non è piaciuto al presidente del Coni Giovanni Malagò l'annuncio, due giorni fa, di Jannik Sinner sulla rinuncia del tennista altoatesino a partecipare alle Olimpiadi di Tokyo.
"Con Sinner ho parlato, ci siamo messaggiati. È una scelta. Personalmente la rispetto, ma da presidente del Coni, da italiano e patriota, non la posso condividere.
Musetti farà sicuramente bene e non lo farà rimpiangere, però insomma, modalità che sicuramente al sistema sportivo non sono piaciute", ha detto Malagò.
Polemico anche l’ex ct della Davis Corrado Barazzutti, che attacca il 19enne di Sesto Pusteria: «Giocatore non infortunato che mortifica la più alta competizione mondiale come valori. Sinner ha già rinunciato 2 volte alla Davis, meglio stare a casa se non si crede nella maglia azzurra».
Sinner aveva annunciatocon un post su Instagram la scelta di stare a casa: "Non è stata una decisione facile da prendere ma ho deciso di non partecipare ai Giochi quest'anno. Rappresentare il mio paese è un privilegio ed un onore e spero di poterlo fare per tanti anni. La decisione è stata dettata dal fatto che non ho giocato il mio miglior tennis durante gli ultimi tornei e devo concentrare sulla mia crescita".
E ancora: "Ho bisogno di questo tempo per lavorare sul mio gioco, il mio obbiettivo è diventare un miglior giocatore in campo e fuori. Sono pronto a mettermi ancora di più in gioco con l'obbiettivo di migliorare. Sono sincero con voi e spero che potrete capire il mio ragionamento dietro a questa decisione. Sento che questa sia la scelta migliore per il mio futuro".
Frattanto, a Wimbledon, gli azzurri Matteo Berrettini e Lorenzo Sonego, quasi coetanei (25 anni Matteo, 26 Lorenzo), amici anche fuori dal campo, giocheranno oggi gli ottavi del prestigioso torneo.
Saranno protagonisti di quel Manic Monday (Frenetico lunedì…), con cui si apre la seconda settimana dei Championships mettendo in campo gli ultimi 16 sopravvissuti del torneo. È un fatto eccezionale ma non è la prima volta che succede.
Due italiani si erano qualificati per gli ottavi di finale a Wimbledon anche 72 anni fa (nel 1949 con Cuccelli e Del Bello, entrambi ko) e 66 anni fa (nel 1955 con Nicola Pietrangeli che approdò ai quarti e Beppe Merlo fermato al 5° set da Rosewall).
Il fatto assolutamente nuovo e ancora più eccezionale è che non solo sono arrivati fin lì, ma scenderanno in campo da favoriti.
Berrettini, n. 9 del mondo e testa di serie n.7 del torneo, sfida sul campo n.12, a mezzogiorno (diretta Sky), il 27enne bielorusso Ilya Ivashka, n.79, che con un triplo 6-4 ha liquidato l’australiano Thompson.
Sonego, n.27 del mondo e testa di serie n.23, avrà l’onore del Centre Court perché chiuderà il programma (intorno alle 18) contro Sua Maestà Roger Federer.
Un Federer che ha raggiunto gli ottavi per la 18ª volta (è il primatista di titoli ai Championships, con otto vittorie) ma quest’anno ha giocato solo 11 partite, vincendone 8 ma senza battere un top 20. Insomma non è il solito Federer, che al 4° set ha estromesso il mancino britannico Norrie finalista al Queen’s, sta facendo un piccolo miracolo di recupero agonistico dopo la doppia operazione al ginocchio destro.
E Sonego non è il solito Sonego, o meglio non è il Sonego che perse contro lo svizzero 6-2 6-4 6-4 sulla terra battuta del Roland Garros nel 2019, nel loro unico precedente.
È un Sonego che cresce di continuo e che quest’anno ha vinto il torneo Atp di Cagliari, è arrivato in semifinale agli Internazionali d’Italia (facendo tremare Djokovic) e alla vigilia dei Championships ha raggiunto la finale di Eastbourne.
Così Federer ieri su Sonego: «È giovane e non ha paura, dovrò essere pronto. È stato un anno complicato con il covid e la doppia operazione al ginocchio. Ma ne è valsa la pena perché sono agli ottavi.
Un tennista vuol decidere lui quando finire la carriera e non gli infortuni - aggiunge -. Ho giocato molto bene le ultime partite.
Non sarà facile, ad agosto avrò 40 anni e questo è il mio ultimo slam».
Sull’erba siamo ancora aggrappati, come migliori risultati, alla semifinale dello stesso Pietrangeli nel 1960 e ai quarti di Adriano Panatta nel 1979 e di Davide Sanguinetti nel 1998. I due azzurri di oggi arrivano alle sfide del Manic Monday, il primo con in tasca il titolo del Queen’s Club (prima storica vittoria di un’italiano) e l’altro, come dicevamo, con la finale a Eastbourne. Roba da erbivori. Berrettini ha già due quarti di finale Slam nel palmares: è pronto per tentare il colpo grosso se l’occasione si presenta. Oggi Matteo è quello che fa tremare Djokovic nei quarti al Roland Garros. Sonego ha fatto un salto di qualità enorme in questo 2021, dimostrando di poter giocare alla pari con i top 10. Dopodichè ci sono Sinner e Musetti che hanno ambizioni, non celate, di leadership mondiale. Tutti dentro il fantastico gruppo dei “10 tra i primi 100” che è la nuova Grande Italia. Un gruppo che si può permettere di sostituire Jannik Sinner alle Olimpiadi di Tokyo con Lorenzo Musetti senza sentirsi menomato.
Oggi negli altri quarti sarà vita facile per il campione uscente e n.1 Djokovic contro il terraiolo cileno Garin, poi il magiaro Fucsovics (giustiziere di Sinner al 1° turno in quattro set) affronta il n.5 il bombardiere russo Rublev, l’altro russo Kachanov contro l’Usa figlio d’arte Korda, il mancino canadese Shapovalov contro lo spagnolo Bautista Agut. L’altro canadese Auger-Aliassime (dopo un set ciascuno ha approfittato del ritiro dell’estroso australiano Kyrgios) sfida il tedesco n.4 Zverev, infine il n.2 russo Medvedev è opposto al polacco Hurkacz.