Scatta il Giro d'Italia, la carovana rosa arriverà in Trentino il 25 maggio: favorito numero uno Carapaz
Tante salite e poche cronometro nell'edizione 2022 della corsa, che oggi, 6 maggio, parte dall'Ungheria. Due le tappe in provincia, con un arrivo a Lavarone, dopo la dura ascesa sul Menador, e la partenza da Borgo Valsugana. Il 28 maggio il tappone dolomitico Belluno-Marmolada che porterà i ciclisti a sfidarsi nel cuore dei Monti Pallidi
BUDAPEST. Con due anni di ritardo sul previsto causa pandemia, il Giro d'Italia parte domani dall'Ungheria: è la 14/a volta che la Corsa Rosa (all'edizione n. 105) comincia dall'estero, cinque anni dopo l'ultima, in Israele. Mathieu Van der Poel, all'esordio in questa competizione, andrà subito a caccia del primo successo parziale, a spese degli sprinter, e sarà comunque spettacolo.
La caratteristica principale di questo Giro sarà che quasi non ci sarà spazio per gli specialisti delle cronometro, con 26 chilometri in tutti a disposizione di questo tipo di tappe, solo due fra quella del secondo giorno in Ungheria e quella che chiuderà la corsa a Verona, mentre invece ce ne sarà moltissimo per chi va forte in salita.
Andando nel dettaglio, l'altimetria complessiva prevede infatti oltre 50mila i metri di dislivello, con sei arrivi in quota (Etna, dove Vincenzo Nibali sogna l'acuto, Blockhaus, Cogne, Aprica, Lavarone e Marmolada) e tanta altra montagna nel mezzo.
Le due tappe trentine sono la numero 17 e la numero 18: l'arrivo a Lavarone da Ponte di Legno il 25 maggio 2022 e la partenza il giorno successivo da Borgo Valsugana verso Treviso.
Nel tratto trentino, dal passo del Tonale la carovana del Giro attraverserà quindi tutta la Val di Sole e la parte di Val di Non che porta fino alla piana Rotaliana, risalirà poi a Segonzano e scenderà in Valsugana. Qui i ciclisti affronteranno due salite durissime, che porteranno i campioni a sfidarsi verso la classifica finale del Giro, considerato che la tappa trentina è prevista nell'ultima settimana di gara: il passo del Compet a Vetriolo e Monterovere, con la strada del Menador, dove si prevedono stacchi importanti tra i partecipanti prima dell’arrivo a Lavarone.
Passaggi in Trentino anche per l'attesissimo tappone dolomitico di sabato 28 maggio, che si snoderà prevalentemente nel vicino territorio bellunese. La Bellun-Marmolada con arrivo a passo Fedaia, ai piedi della Regina delle Dolomiti, si annuncia come uno dei momenti più emozionanti del Giro 2022.
Gli scalatori dovranno quindi farsi trovare subito pronti, e per questo il favorito numero uno è il campione olimpico di Tokyo Richard Carapaz, che il Giro lo ha già vinto nel 2019 e quest'anno ha tutta l'intenzione di ripetersi.
Ma i fari sono puntati anche su Simon Yates, uno dei pretendenti alla maglia rosa visto che è salito sul podio lo scorso anno.
Oggi, alla vigilia del via, ha assicurato di "non essere troppo preoccupato" per la debacle nella seconda tappa del Giro delle Asturie, sabato scorso.
"Non sono troppo preoccupato", ha detto in conferenza stampa il leader di Bike Exchange, arrivato a più di dieci minuti dal vincitore, il colombiano Ivan Sosa, dopo essere stato staccato nella seconda e più ripida delle tre tappe.
"Mi sento bene. Lì ho vinto due belle tappe (la prima e la terza, ndr) - ha ricordato - Ho buone sensazioni alle gambe. La seconda giornata è stata la mia prima esposizione della stagione al caldo. Le condizioni erano anche molto umide. In passato avevo già avuto qualche difficoltà con la mia prima esposizione al caldo". Una brutta giornata, questa volta senza caldo, l'aveva già provata al Giro 2018. Dopo tredici giorni in rosa e tre vittorie di tappa, era crollato due giorni prima dell'arrivo di quella edizione vinta dal suo connazionale Chris Froome.
"Preferirei non avere mai una brutta giornata e avere le gambe a mille ogni giorno dell'anno. Ma non è così che funziona lo sport, purtroppo. Dobbiamo solo gestire le nostre risorse nel miglior modo possibile" ha spiegato il ciclista britannico, che ha già vinto una gara di tre settimane, la Vuelta, nel 2018. Come il portoghese Joao Almeida, altro pretendente al podio e leader designato del Team UAE vista l'assenza di Tadej Pogacar che punta al Tour, anche Yates vede in Carapaz il "favorito evidente" di questo Giro: "probabilmente ha la squadra più forte (la Ineos ndr), ha già vinto la gara, penso che sia normale considerarlo un favorito".
Ma attenzione anche al francese Romain Bardet il quale giura che "al momento giusto, la terza settimana corsa, mi farò trovare pronto". Oltretutto, il percorso con tanta salita e poco cronometro gli si addice particolarmente.
Nella foto, il Giro a Trento l'anno scorso.