Calcio scommesse, il n.1 della Fgci Gravina: «La ludopatia non è un problema del calcio, ma corrode»
Il presidente della Federcalcio è intervenuto al Festival dello sport sul caso dei due giocatori della Nazionale indagati, Zaniolo e Tonali: «Abbiamo risposto con serietà e coerenza»
TRENTO. "È evidente che la vicenda non è stata preventivata, non era assolutamente preventivabile. Io credo che a questa situazione abbiamo risposto con grande serietà e coerenza, grande rispetto per le situazioni e per i ragazzi e in particolar modo per la maglia azzurra". Lo ha detto il presidente Figc Gabriele Gravina, in collegamento con il Festival dello sport di Trento, a proposito dell’inchiesta sulle scommesse che ha coinvolto anche due giocatori della Nazionale, Nicolò Zaniolo e Sandro Tonali, ascoltati ieri (12 ottobre) dalla polizia a Coverciano prima di lasciare il ritiro e tornare a casa.
Zaniolo e Tonali sono indagati insieme a Nicolò Fagioli.
"Stiamo parlando di una delle piaghe sociali che interessa diversi giovani e concittadini ed è molto diffusa a livello internazionale - ha proseguito -. La ludopatia non è un problema del calcio ma corrode dall'interno senza guardare in faccia a nessuno".
Il reato contestato dalla Procura di Torino è esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa. Gli inquirenti hanno proceduto al sequestro dei telefoni cellulari che verranno ora analizzati e in particolare si passeranno al setaccio le chat.