Spalletti: "Vittoria meritata, bisogna crederci fino all'ultimo secondo"
Il ct non nasconde il nervosismo dopo il pari agguantato al 98' contro la Croazia che regala agli azzurri gli ottavi di finale (sabato contro la Svizzera). Riccardo Calafiori: "Sono molto contento ma non possiamo accontenarci di avere passato il turno". LE PAGELLE
LA PARTITA L'Italia si salva in extremis: pareggio con la Croazia e qualificazione
TRENTO. "Abbiamo passato il turno meritatamente", ha detto a Rai Sport il commissario tecnico azzurro Luciano Spalletti dopo il pareggio per 1-1 contro la Croazia che consente all'Italia di staccare il pass per gli ottavi di finale da seconda del girone.
"Bisogna crederci fino all'ultimo secondo, questo è il calcio, ci sono dei momenti che diventano clou - ha spiegato Spalletti -. E visto che si erano messi dietro, bastava uno scambio pulito sulla trequarti per prenderli dietro le spalle. Abbiamo anche sbagliato dei gol".
Ora c'è la Svizzera agli ottavi (sabato a Berlino): "Dobbiamo ancora mettere mano su qualche aspetto perché ci sono cose che sono illogiche nelle nostre partite. Abbiamo passato il turno meritatamente, ora ragioneremo in vista delle prossima partite", ha concluso Spalletti.
"Ci si crede fino all'ultimo secondo, perché ormai il calcio è questo - grida Luciano Spalletti a fine gara che tra la gioia e il nervosismo per aver rischiato di perdere, riesce anche ad arrabbiarsi ai microfoni di Sky parlando però solo di calcio - ci sono dei momenti che diventano clou della partita, oramai loro erano tutti dietro e bastava fare uno scambio pulito per fargli male. Abbiamo sbagliato due gol clamorosi per quella che è la nostra qualità. E in alcune situazioni siamo stati timidi: ma la qualificazione e' meritata, e siete stati voi a dire che questo era un girone della morte...".
"Avevate detto che era un girone difficilissimo, il giorno del sorteggio, e poi alla vigilia mi chiedete se c'e' paura di uscire - ha poi proseguito - ma che senso ha mettere questa tensione? che senso ha fare certe domande? Si può perdere, ma mettere tensione prima...Io non ho paura prima. Poi dopo ci sta criticare, se esci, ma prima... Non ci sto a prenderci per il culo perché abbiamo perso una partita".
Poi Spalletti, che insieme a Buffon e al presidente Figc Gravina va sotto la curva azzurra a salutare i tifosi, cerca di analizzare la partita criticando i suoi per le occasioni sprecate e una partita ripresa solo per i capelli: "Bisogna ancora rivedere qualcosa - spiega il ct azzurro - perché facciamo delle cose non logiche nelle nostre partite. Però poi bisogna mettere i ragazzi in grado di rendere al meglio. Intanto ci godiamo il passaggio del turno, poi cercheremo di migliorare".
Che sia stata una serata ad alta tensione, lo dimostra anche l'esordio della conferenza stampa, alla domanda se il cambio di modulo - il 3-5-2 - sia frutto di un 'patto' con i giocatori. "Cosa intende per patto? Io parlo sempre con i giocatori, qualcuno questa cosa gliel'ha detta e chi parla delle cose di spogliatoio fa male all'Italia. Lei ha 51 anni? - ha detto poi rivolto al cronista che aveva fatto la domanda - Io 65, ha ancora 14 anni di pip... davanti. È logico parlare e ascoltare i giocatori, ma parlare di 'patto'...".
A gridare tutta la sua emozione è naturalmente l'eroe della serata, l'asso della Lazio Zaccagni capace di mandare in estasi un Paese intero: "Si soffre sempre, sia in panchina che in campo, siamo stati bravi a restare in partita e abbiamo meritato il pareggio. Penso che il mister sia stato bravo a creare questo gruppo, cercando di prendere tutto quello che serviva e noi cercheremo di ripagarlo. E' una soddisfazione immensa, una serata bellissima che mi porterò sempre con me, era importante pareggiarla per passare come secondi".
A parlare ed esultare è anche Ricardo Calafiori: "Sono contento che andiamo al turno successivo. E' una emozione incredibile. Passare il turno era l'unica cosa che contava. Anche a livello di prestazione non abbiamo fatto male. In alcuni tratti abbiamo fatto bene e da questi dobbiamo ripartire. Abbiamo un obiettivo in testa e non possiamo accontentarci di avere passato il turno".
Da parte croata è grande l'amarezza di Luca Modric che ha concluso la partita in lacrime dopo aver segnato un gol che poteva portare i suoi a Berlino con la Svizzera e invece ci andranno gli azzurri: "Non so cosa dirvi, il calcio a volte è crudele. Lo abbiamo dimostrato ancora una volta, ma quello che c'è c'è. Non meritavamo questo gol. Non avevamo dubbi sul supporto dei tifosi, sapevamo che erano sempre con noi, li ringraziamo. Ci dispiace che non sia arrivata la vittoria per andare al turno successivo".
PAGELLE
DONNARUMMA 7: Il muro azzurro non è crollato al cospetto delle 'furie rosse', a Lipsia dice no a Susic, para un rigore a Modric, fa un miracolo su Budimir, poi deve arrendersi all'eterno capitano croato. Alla fine però, è il capitano azzurro a far festa.
DARMIAN 5: Inizia male con un pallone perso al limite dell'area, prende fiducia e fa bene un paio di diagonali, ma nella ripresa sbaglia altri due palloni e sul secondo nasce il rigore di Modric.
ZACCAGNI 7.5: Entra al 37° del secondo tempo al posto di Darmian, ce la mete tutta, ma non incide fino al 98° quando, lucido come un chirurgo, trova un gol straordinario con un destro a girare sotto l'incrocio che ci porta agli ottavi.
BASTONI 6: Bene in difesa, è anche il più pericoloso con due colpi di testa, ma al 10° la testa l'abbassa inspiegabilmente sul pallone che poi Modric metterà dentro. E' l'unico errore della sua gara.
CALAFIORI 7.5: Non sbaglia nulla, anche palla al piede a centrocampo con i suoi inserimenti. Ha personalità e tecnica, è presente e futuro. L'azione che ci porta agli ottavi è una sua invenzione, l'assist per Zaccagni è suo. Straordinario.
DI LORENZO 6: Si scrolla di dosso il fantasma di Nico Williams, gioca su tutta la fascia a destra, spinge e aiuta in difesa, dopo il gol croato arretra tra i tre per coprire le spalle a Chiesa.
JORGINHO 6: Il play che non si vede, ma che i compagni in campo sentono, è lui a guidarli. C'è, ma non inventa nulla.
FAGIOLI SV: Entra al 37° della ripresa, la partita è già un caos, lui prova a mettere ordine, ma più che altro deve rincorrere perchè l'Italia si sbilancia. Prende un giallo.
BARELLA 6: Corre, lotta, si mangia Modric sulla corsa, ma non sempre sceglie la giocata corretta quando c'è da sfruttare gli spazi. Però il suo contributo resta fondamentale
PELLEGRINI 6: Un buon primo tempo, ci prova col sinistro. Si muove sulla trequarti, ma fa anche l'interditore. A fine primo tempo lascia il posto a Frattesi.
FRATTESI 5: Entra a inizio ripresa, ma dopo appena 7 minuti il suo braccio intercetta il destro di Kramaric. Rigore netto. Una brutta botta anche se Donnarumma il penalty lo para ma poi il gol arriva lo stesso. Accusa il colpo e non si riprende.
DIMARCO 5.5: Era in dubbio, gioca dall'inizio. Spinge quando può, ma fa diversi errori anche palla al piede.
CHIESA 6: Entra al 12° della ripresa. Qualcuno dei suoi scatti lo regala, mette un bel pallone in mezzo su cui Scamacca arriva tardi. Non molla, ma il potenziale dice che può fare di più.
RASPADORI 6: Gioca titolare a sorpresa, fa un po' la seconda punta e un po' il trequartista centrale. I movimenti sono buoni, qualche palla la sbaglia, ma la prestazione è comunque sufficiente.
SCAMACCA 5.5: Entra al 30° della ripresa, arriva tardi su un pallone di Chiesa, ci prova dalla distanza ma viene murato.
RETEGUI 6: Di sicuro dà profondità, l'attacca come deve fare un centravanti e i difensori se ne devono preoccupare. Una buona partita, ma nessuna chiara occasione da gol.
SPALLETTI 6: Cambia sistema di gioco dopo le lezioni di (calcio) spagnolo, sceglie il 3-5-2 che si trasforma come piace a lui. La sua Italia parte male, si riprende, va al tappeto, ma al 98° viene salvata da una delle sue sostituzioni: in... sostanza Zaccagni-gol lo salva.