Tennis: Errani e Vavassori nella storia, vincono gli Us Open nel doppio misto
Fantastica finale contro i padroni di casa, pere Errani nuovo successo dopo le Olimpiadi con Paolini
NEW YORK. Si tinge d’azzurro lo US Open 2024. Non solo per le imprese firmate da Jannik Sinner nel tabellone di singolare maschile, ma anche per la coppia formata da Sara Errani e Andrea Vavassori, capace di aggiudicarsi il titolo dello Slam nel doppio misto.
Un successo tutt’altro che banale, perché il primo ottenuto da una formazione interamente italiana. Le precedenti due vittorie, infatti, vedevano in campo un solo componente del Bel Paese: era accaduto con Nicola Pietrangeli al Roland Garros 1958 assieme alla britannica Shirley Bloomer, e con Raffaella Reggi allo US Open 1986, assieme allo spagnolo Sergio Casal.
Errani e Vavassori si sono imposti in finale battendo per 7-6 (0), 7-5 i mancini statunitensi Taylor Townsend, campionessa in carica in doppio femminile a Wimbledon, e Donald Young, all’ultimo torneo in carriera.
Quel tie-break dominato 7-0, al termine di un primo set sul filo, lascia delle scorie nella coppia statunitense, che gioca con minore sicurezza e maggiore fretta e subisce un cruciale break nel quarto game del secondo set. Errani e Vavassori salgono 3-1, il torinese si sblocca al servizio e firma l’ulteriore allungo (4-1).
Ma una finale è una finale, e i due statunitensi non sono disposti a lasciare il campo senza lottare, non qui e con i tifosi dalla loro parte. Ottengono il contro-break e si riportano sul 4-4 ma Errani al primo successivo turno di battuta mette in campo quattro prime: il marchio dei grandi giocatori, quelli che fanno la differenza.
L’ultimo game è da film. Vavassori piazza due risposte fulminanti, Townsend esegue il meglio del suo serve and volley per cancellare i primi due match point, ma al terzo Wave la costringe all'errore. E l’Italia allunga così il suo periodo magico, mentre Vavassori si volta verso Sara, si toglie il cappello e urla di gioia. Di rimando urla anche una Errani, visibilmente divertita e contenta, che poi lo va a scuotere quando il torinese sulla panchina cede alle lacrime, alla forza di un’emozione mai provata prima. Per “Sarita” l’ennesima perla di una carriera straordinaria, dopo l’oro olimpico con Paolini.