L'addio a Johan Neeskens fu tra i protagonisti del "calcio totale" olandese
Si è spento a 73 anni di Johan Neeskens a causa di un malore improvviso. Nella nazionale orange dei sogni anni Settanta fu anche due volte vicecampione del mondo (1974 e 1978) e successivamente venne chiamato in panchina come viceallenatore
AMSTERDAM. Il calcio olandese e non solo piange la scomparsa a 73 anni di Johan Neeskens per un malore improvviso. A darne notizia è la stessa Federcalcio orange, per la quale l'ex centrocampista si trovava in Algeria per il progetto "WorldCoaches".
Considerato fra i migliori giocatori di sempre, ha fatto parte del grande ciclo dell'Ajax di Cruyff capace di vincere tre Coppe dei Campioni di fila, poi il trasferimento al Barcellona sempre agli ordini di Rinus Michels prima di chiudere la carriera fra Usa (New York Cosmos) e Svizzera.
Due volte vicecampione del mondo con l'Olanda (1974 e 1978), in nazionale è tornato come vice ct prima di Hiddink e poi di Rijkaard, con cui ha poi collaborato rispettivamente in Australia e al Barcellona.
Dopo Johan Cruijff (1947-2016), se ne va anche l'altro Johan simbolo del calcio totale, Neeskens, e chi ha amato quella rivoluzione degli olandesi, e il loro football dei sogni, si sente un po' più solo.
Ma il tempo porta via tutto, quindi anche quello che la federcalcio olandese definisce «una leggenda», il più fedele luogotenente di Cruijff. L'uno, il Papero d'oro, inventando giocate che erano arte pura, l'altro interpretando al meglio i precetti dell'universalità: quei ragazzi coi capelli lunghi vincevano, e davano spettacolo, pur non sapendo cosa fossero i ritiri.