Tassa di soggiorno, la protesta degli albergatori viaggia in Fb
Arrabbiati e pronti a "tutto". Anche sui social network, con una bella pagina Facebook creata pochi giorni fa in cui la foto di copertina ritrae una bimba con guantoni da boxe. Stiamo parlando del neonato "Coordinamento Operatori Turismo Trentino" che nella serata di lunedì scorso ha riunito presso l'hotel «Flora» di Riva, tra presenti e chi ha dato la propria disponibilità, quasi un centinaio di persone.
Arrabbiati e pronti a "tutto". Anche sui social network, con una bella pagina Facebook creata pochi giorni fa in cui la foto di copertina ritrae una bimba con guantoni da boxe. Stiamo parlando del neonato "Coordinamento Operatori Turismo Trentino" che nella serata di lunedì scorso ha riunito presso l'hotel «Flora» di Riva, tra presenti e chi ha dato la propria disponibilità, quasi un centinaio di persone. A estendere loro l'invito Stefano Santorum, imprenditore alberghiero con le idee molto chiare sulle problematiche del comparto turistico del Garda trentino.
«Sinceramente non mi aspettavo così tanta gente - afferma - perché avevo invitato una ventina di persone. Argomento una serata assieme per discutere delle nostre problematiche, per capire qualcosa di più sull'introduzione dell'imposta di soggiorno. Invece». Invece è arrivata tanta gente: una quarantina di albergatori, il presidente del Consorzio torbolano "Cento" Francesco Mazzoldi, Fabio Poletti, il presidente di Faita Trentino, la Federazione dei campeggiatori, Stefano Barbieri, che con Flavio Biondo è il promotore del movimento spontaneo legato alla categoria degli esercenti/commercianti, Carlo Modena, albergatore, consigliere comunale e ora presidente della nella neonata Pro Loco rivana, Elisa Resegotti presidente della sezione locale di Asat.
«E tanti altri - aggiunge Santorum - che non mi aspettavo. Devo dire che la questione legata alla "gabella" è molto sentita, ma direi che evidentemente il livello di tassazione raggiunto è talmente trasversale da rivelarsi comune ormai a tutte le aziende. Forse in ritardo rispetto all'applicazione della stessa e a quanto espresso un anno fa in più sedi, ma ormai qui siamo».
Cosa hanno intenzione di fare? «La Tassa di Soggiorno provocherà un nuovo aggravio a carico degli esercizi alberghieri - spiega Santorum - perché come ormai tutti sanno per la stagione 2015 il tributo sarà quasi completamente a carico degli albergatori (contrariamente a quello che si pensa). Poi abbiamo chiarito che, a differenza di quello che è stato dichiarato dall'Assessorato al turismo della Provincia, i dati statistici dimostrano nettamente che l'introduzione della tassa di soggiorno in Alto Adige ha causato un calo delle presenze».
Il timore è che si ripeta la stessa cosa anche in Trentino. «In assemblea - prosegue Santorum - abbiamo cercato di convogliare la rabbia di tutti i partecipanti in questo senso, lo scopo è cercare d'individuare le migliori proposte atte a fermare l'applicazione del tributo per la stagione 2015, e magari fare tutti un passo indietro trovando veramente un accordo condiviso».
Diverse le mosse ipotizzate. «Dall'uscita da Ingarda alla ricerca di fornitori fuori Provincia - spiega Santorum - per mettere in evidenza quanto il comparto pesi sull'indotto e sulle sue casse. Qualcuno non ha escluso di ridurre il personale, altri hanno proposto addirittura un'azione legale per incostituzionalità della norma. Infatti, la stessa ora come ora prevede un 50% di strutture soggette a imposizione, e un restante 50% che dal 1° maggio godrà di uno status di esenzione. Una cosa è certamente emersa da questo incontro: non siamo più disponibili a lasciare che la Provincia utilizzi le nostre attività come "bancomat" a seconda di come tira il vento».
Come si vede la "battaglia" sulla tanto vituperata imposta che entrerà in vigore dal 1° maggio prossimo, è solo agli inizi.
Intanto il Coordinamento ha fissato la prossima riunione entro una decina di giorni da quella tenutasi lunedì scorso, ma è altamente probabile che le ripercussioni all'iniziativa non si facciano attendere. Va ricordato che recentemente Luca Libardi ed Enzo Bassetti, rispettivamente presidente provinciale Asat e vice presidente provinciale Unat (le due associazioni che riuniscono gli albergatori provinciali) in conferenza stampa congiunta hanno espresso netta contrarietà all'imposta di soggiorno così come varata dalla Provincia, e definendo la stessa «una scorciatoia rispetto ad altre soluzioni adottabili per garantire il finanziamento privato, già esistente peraltro, alle aziende di promozione turistica».