Stragi sulle strade, telefonino arma sempre più letale: “Il 10% lo usa per fare video mentre guida”
E' il dato allarmante che emerge dalla terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli automobilisti, commissionata da Anas (gruppo Fs) e condotta da Csa Research - Centro Statistica Aziendale - con interviste su un campione di 4mila persone e con oltre 5mila osservazioni dirette su strada
ROMA. La distrazione alla guida è la principale causa degli incidenti stradali. Ed il colpevole, in gran parte dei casi, è lo smartphone. "Il 10% degli italiani mentre è al volante gira un video con il cellulare", e tra questi "il 3,1% ha ammesso di averlo fatto in prima persona alla guida del proprio veicolo", mentre "il 6,9% ha dichiarato di essere stato a bordo di un mezzo mentre il conducente filmava".
E' il dato allarmante che emerge dalla terza edizione della ricerca sugli stili di guida degli automobilisti, commissionata da Anas (gruppo Fs) e condotta da Csa Research - Centro Statistica Aziendale - con interviste su un campione di 4mila persone e con oltre 5mila osservazioni dirette su strada. E presentata al convegno: 'Sicurezza stradale, obiettivo zero vittime', organizzato dalla stessa Anas, con Piarc (Associazione mondiale della strada) e il Mit in occasione della Giornata mondiale in ricordo delle vittime della strada.
Secondo i dati Istat, nel 2022 sono stati 3.159 i morti in incidenti stradali in Italia, con un aumento del 9,9% rispetto all'anno precedente. "È un comune che scompare ogni anno", ha sottolineato il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel suo intervento al convegno a cui ha partecipato, tra gli altri, lo psicologo e sociologo, Paolo Crepet. "L'utilizzo del telefonino è la prima causa di incidenti, più ancora dell'alcol, dell'alta velocità, del sorpasso azzardato", ha detto il ministro.
Del 3,1% che ha detto di aver utilizzato il cellulare mentre guidava per fare riprese video, fanno parte in egual misura sia uomini sia donne in una fascia d'età compresa tra i 24 e i 44 anni, con punte più elevate tra i 25 e i 34 anni. Lo stesso vale per il 6,9% di utenti che ha sostenuto di essere stato a bordo mentre il guidatore filmava: la percentuale più elevata riguarda le donne tra i 25 e i 34 anni.
Tra gli altri dati della ricerca spicca la "maglia nera" per il distanziamento minimo non rispettato. Su un totale di oltre 102 mila veicoli al giorno osservati lungo la rete Anas, nel 38,5% dei casi la distanza di sicurezza non è stata rispettata.
Ancora, tra i comportamenti scorretti c'è il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza da parte del conducente (10,6%) e soprattutto dei passeggeri posteriori (72,6%); ma anche il mancato uso dei seggiolini per i bambini (46,8%).
"I dati preoccupanti evidenziati quest'anno dalla ricerca denotano come gran parte della responsabilità sia imputabile al fattore umano", ha detto l'amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, sottolineando il "forte impegno" di Anas nel sensibilizzare gli automobilisti "sull'importanza di una guida prudente, sicura e senza distrazioni" e il lavoro che Anas sta facendo per "potenziare ulteriormente gli standard di sicurezza della propria rete".
Nel frattempo è in discussione alla Camera il ddl sul nuovo codice della strada. "C'è l'educazione, la prevenzione, c'è il tema delle aree a trenta all'ora nelle città dove serve", ha detto Salvini, parlando del testo. "Conto che entro Natale uno dei due rami del Parlamento lo abbia approvato e spero che ci sia la collaborazione di tutti i parlamentari," ha concluso il vicepremier.